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Fondo Perequativo per l’esonero dei tributi agli operatori economici, Spataro: “il Comune faccia presto o rischia di saltare tutto”

“Non si può correre il rischio di perdere lo stanziamento del Fondo Perequativo, messo a disposizione della Regione, che consentirà al Comune, attraverso la dotazione assegnata, di fare fronte alle minori entrare determinate dall’esenzione o riduzione dei tributi locali, nonché per le concessioni di suolo pubblico e canoni di utilizzo, in favore degli operatori economici, enti e associazioni per il periodo in cui le attività, nel corso del 2020, sono risultate sospese o soggette a limitazione a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19”. Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, esprime preoccupazione per il silenzio che regna dentro Palazzo dei Giganti. “Ci sono precise modalità da seguire e scadenze che incombono – afferma – rispetto alle quali la macchina amministrativa e istituzionale mi sembra inesorabilmente ferma. I giorni passano senza che si muova foglia. E precisamente ne sono già trascorsi 39 dal 31 dicembre, giorno in cui la Regione, con propria circolare, ha determinato le somme a beneficio del Comune di Agrigento. Ebbene, da allora l’amministrazione non si è ancora attivata per raccogliere le istanze degli operatori economici a cui spetta, in linea con i criteri fissati nel regolamento approvato nella precedente consiliatura, lo sgravio di Imu, Tari, Tosap e imposta sulla pubblicità. E più il tempo scorre infruttuosamente, maggiore sarà il pericolo di servire la frittata su un piatto che piange. C’è infatti un termine entro il quale bisognerà rispettare uno specifico adempimento. Per quanto riguarda, ad esempio, il riconoscimento del beneficio, legato all’Imu e alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico, lo stesso è subordinato alla presentazione, a pena di decadenza, entro il 31 marzo di apposita dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. 445/2000, in cui il proprietario attesti, sotto la propria responsabilità, che il cespite immobiliare è destinato allo svolgimento dell’attività economica, rimasta sospesa a causa dell’emergenza Covid e che la categoria catastale sia conforme alla destinazione d’uso prevista per l’utilizzo dell’immobile. Ne consegue – avverte Spataro – che se non si correrà, vista la tempistica da seguire, si potrebbe delineare uno scenario, i cui effetti sarebbero devastanti, sia per gli operatori economici ammessi al credito d’imposta, sia per l’anemico bilancio comunale, che subirebbe un’ulteriore ferita. Chi ha responsabilità di governo del territorio – conclude Spataro – è chiamato ad assumere con sollecitudine tutti i provvedimenti del caso. Anzi, l’amministrazione si adoperi affinché queste agevolazioni trovino riscontro anche nel 2021 in modo da dare ossigeno a tutte quelle attività produttive, soprattutto ristoranti e bar, che hanno subito, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, danni ingenti ed in alcuni casi irrimediabili”.

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