“Quante conferenze stampa, interviste, incontri, convenzioni, ma forse tanti non sanno che l’amministrazione comunale dovrebbe procedere autonomamente e senza alcun indugio o polemica, alla realizzazione immediata dell’impianto d’illuminazione dello stadio Esseneto, (di proprietà comunale), con propri fondi, non fosse altro perché la struttura sportiva è individuata nel Piano di Protezione Civile comunale come area di accoglienza. Addirittura lo stesso Piano prevede che in caso di evento calamitoso “l’area verrà utilizzata per un periodo di tempo compreso tra poche settimane a qualche anno”. Sarebbe oltremodo curioso, sapere come si potrebbero garantire quelle condizioni drammatiche di triste soggiorno in quell’area, in caso di una qualsiasi tragica emergenza calamitosa come quella che colpì la città di Agrigento nel 1966. Potremmo dire, a questo punto, senza ombra di smentita alcuna, che il sito potrà essere fruibile solo di giorno, perché con il calar delle tenebre dovrà essere evacuato, a meno che non si utilizzino candele di cera, o in alternativa le pile elettriche. Addirittura, lo stadio Esseneto è l’unica area, a differenza di tanti altri siti di accoglienza individuati dal Piano di Protezione Civile, che non può godere minimamente dell’illuminazione pubblica dislocata sulle strade adiacenti, a causa dell’enorme altezza dei muri perimetrali”, conclude Mallia.