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Nasce il comitato nazionale EduChiAmo per tutelare i diritti educativi dei bambini e la sopravvivenza di scuole e nidi privati

Per i bambini in età prescolare e per i loro genitori non andrà tutto bene.

Vanessa Celestino, Eleonora Clio Di Girgenti, Antonella Quattropani referenti per la regione Sicilia del neo costituito comitato nazionale EduChiAmo (www.comitatoeduchiamo.com) spiegano che, alla fine dell’emergenza sanitaria, la gran parte delle famiglie che affidano i loro bambini ad asili nido e scuole materne private, ludoteche e centri per l’infanzia troverà i cancelli chiusi, in mancanza di aiuti pubblici, le rette non pagate stanno già minando la sopravvivenza di queste strutture educative che oggi, seppure obbligate a restare chiuse, sono attive con originali e variegate modalità a distanza per stare vicine ai bambini e alle famiglie.
Comitato EduChiamo si fa portavoce di gestori, lavoratori e genitori, perché nell’interesse di tutti i soggetti ci siano interventi urgenti a tutela del bene comune: il patrimonio di servizi educativi presenti in tutta Italia grazie alle micro e piccole imprese private attive da decenni sul territorio.
Purtroppo, il decreto Cura Italia, non contiene interventi a misura di queste realtà che, costrette alla chiusura per prime hanno mantenuto praticamente tutti i costi fissi a loro carico, senza poter più contare sul contributo dei genitori che, in molte situazioni è venuto a mancare, per ovvi motivi di disagio delle famiglie stesse, colpite dalla crisi generale del mondo del lavoro, prima conseguenza di questa emergenza sanitaria.
In questa situazione riteniamo sia fondamentale una politica a sostegno delle nostre strutture, di queste piccole imprese che svolgono un servizio fondamentale per le famiglie e per la società stessa,di modeste realtà educative che promulgano ricchezza culturale, di insostituibili promotori dell’educazione, non di meno, aziende che consentono a professionisti di uno specifico settore di percepire uno stipendio dignitoso. Dovendo sperare di far sopravvivere le nostre imprese, continuando a sostenere le proprie spese di gestione in assenza di compensi per un tempo non ancora definito. Quello dei servizi privati per i bambini non è un settore “di nicchia”: nella fascia d’età che precede la scuola dell’obbligo, la metà della popolazione scolastica del Paese frequenta strutture private, a integrazione di strutture pubbliche insufficienti per soddisfare la domanda di servizi per la fascia 0-6. Secondo l’ISTAT nell’anno scolastico 2017-2018 i posti per i bambini erano 354.641, 51% dei quali pubblici. I nidi privati rappresentano il 70% delle strutture a livello nazionale. Parliamo dunque di un polmone di cui l’Italia non può fare a meno e di una conquista sociale per i diritti delle madri lavoratrici. EduChiAmo sta promuovendo uno sguardo lungimirante, convogliando le forze di scuole, famiglie, personale educativo.

STORIA DEL COMITATO E COME ISCRIVERSI
Il Comitato nazionale EduChiAmo è nato su iniziativa di un piccolo gruppo di gestori di strutture private : è bastato un post su Facebook e nel giro di poche ore centinaia di strutture da tutta Italia hanno fatto richiesta d’aiuto. In due giorni ha preso forma una rete sul territorio con rappresentanze regionali pronte a farsi da portavoce delle richieste provenienti da tutta Italia.
È stato attivato un blog per far conoscere le iniziative e aderirvi: www.comunicatoeduchiamo.com
EduChiAmo è ora un movimento di sensibilizzazione delle istituzioni, un gruppo di pressione apolitico e senza fini di lucro al quale è possibile iscriversi gratuitamente, compilando il forum nel blog, dopo averne condiviso gli obiettivi.
Sul blog sono pubblicate le lettere inviate in questi giorni al Governo per chiedere le tutele necessarie, nell’interesse delle scuole, del loro personale e soprattutto delle famiglie alle quali i servizi educativi sono destinati.

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