Civiltà afferma: “I violenti scontri tra arabi e israeliani infiammano il Mediterraneo, dove si affrontano anche le potenze economiche che coltivano interessi politici e militari nella zona. La Sicilia, storicamente da sempre al centro dei flussi migratori, grazie alla Sagra del mandorlo in fiore, nata per unire popoli e culture diverse, può elevarsi a protagonista nel lanciare un messaggio di pace e di speranza, mettendo allo stesso tavolo i Paesi in contrasto geografico, etnico e religioso. L’accensione del Tripode dell’Amicizia innanzi al Tempio della Concordia proietterebbe Agrigento alla ribalta mondiale qualora gli organizzatori invitino anche Siria, Palestina e Israele. Cancelliamo le attività collaterali di basso profilo e sosteniamo invece eventi culturali di ampio respiro invitando anche chi è testimone delle difficoltà della convivenza tra i popoli del Mediterraneo, come gli scrittori David Grossman, Abraham Yehoshua, Amos Oz, Ali Rashid e Mourid Barghouti. La Sagra uscirà così dai confini paesani, tra sprechi di denaro pubblico per incarichi e consulenze varie, e diventerà invece il momento di confronto e di attenzione più alto di tutte le manifestazioni del Mediterraneo. Sappia davvero il sindaco Firetto cambiare verso e voltare pagina” – conclude Giovanni Civiltà.