Le rappresentanze dei gruppi patrimonio immateriale dell’Unesco hanno voluto donare “simboli” dei loro popoli e delle loro tradizioni. Albania, Algeria, Corea, Repubblica Ceca, Spagna, Iran, Slovacchia, India, Lettonia, Giordania, ed ai gruppi di Bulgaria, Israele, Indonesia, Palestina e Turchia, ad Agrigento per un messaggio di pace e fratellanza.
“Lo scambio dei dono è un modo umano e semplice – ha affermato il prefetto Nicola Diomede – per creare relazioni umane. La festa del Mandorlo in Fiore è un momento di creazione di relazioni umane. I simboli stanno nei doni, offerti olio, arance, una pigna; ognuno dei doni ha una simbologia che riconduce a messaggi di fecondità, di prosperità, di fratellanza e di pace. Agrigento è un centro di messaggio di pace e fratellanza; un messaggio che arrivi in ognuno dei paesi, un messaggio da irradiare nel mondo“.
“Anche quest’anno questo messaggio arrivi dove deve arrivare. Il segno simbolico di maggiore potenza – ha voluto sottolineare il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto – è la presenza di Israele e Palestina insieme. Anche il gesto di sfilare mercoledì, durante la fiaccolata, uno dietro l’altro è un gesto simbolico che vale la pena sottolineare. Mandorlo in Fiore oggi è tante cose. La prospettiva deve puntare a questo. Questi ultimi due anni hanno creato una rivitalizzazione dell’interesse da tanti nei confronti di questa manifestazione”.