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Agrigento e la civiltà perduta: distrutta “casa del Libro”

Triste storia sul fronte “civiltà agrigentina”.

A piccoli passi si è cercato di dare decoro ad una città definita dagli stessi cittadini senza speranza. Stamattina, è triste constatare che probabilmente è davvero così. Dopo i vasi trafugati e rotti sul viale della Vittoria, ecco che anche una intelligente iniziativa portata avanti dall’associazione “Nonsostare”, è stata presa di mira dai vandali. Il 20 Gennaio, all’interno della Villa Bonfiglio è stata collocata una struttura lignea, una sorta di box della lettura, in cui gli appassionati di libri avevano la possibilità di ritagliarsi un angolo tutto loro. Un miraggio svanito, stamattina la “casa del libro” , si è presentata ribaltata come in seguito al passaggio di un tifone, che distrugge senza capire il perché, ma solo per il gusto di farlo.

Enorme sconforto e rammarico da parte dei componenti dell’associazione

Con grande dispiacere comunichiamo che nelle scorse ore un violento atto di vandalismo ha causato gravi danni alla Casa del Libro. Come abbiamo sempre dichiarato, eravamo consapevoli dei rischi di una scelta forte e coraggiosa come quella di posizionare la struttura in Villa Bonfiglio, priva di ogni protezione e totalmente affidata alla comunità. Con Claudia Casa e la scuola S.Quasimodo abbiamo investito tempo e denaro su questo progetto e, insieme a noi, tanti altri si sono spesi per vederlo realizzato e fruibile; inutile dunque dire quanta tristezza ci dia vedere una tale violenza esercitata su questo piccolo angolo di cultura donato alla città. Ma la tristezza e la rabbia non possono e non devono lasciare posto allo sconforto. Tanti agrigentini hanno creduto in questo progetto, donando libri e partecipando attivamente alla gestione dello spazio, tanti agrigentini, anzi la maggior parte degli agrigentini, vogliono vivere una città diversa, più colta, più matura, più ricca, più consapevole. Proprio per questo non ci arrenderemo ma, di più, continueremo a cercare soluzioni e idee per sostenere quell’azione pedagogica che è nello spirito stesso della nostra associazione. A coloro che hanno commesso queste azioni possiamo solo dire che ci dispiace, ci dispiace che in loro ci sia tanta rabbia e frustrazione da voler distruggere ogni cosa bella e ci auguriamo che presto possano tornare a sentirsi parte di una comunità che tutela le proprie ricchezze. Una casa, anche distrutta, si può sempre ricostruire”.

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