spirito unitario che supera le formazioni politiche ed ideologiche, hanno stilato un documento in ordine alla vicenda “CUPA“, avendo come fine il comune interesse della “vita” dell’ Università ad Agrigento e di quanti credono nella presenza in città di questa importante realtà culturale.
I Consiglieri comunali pertanto inviano un appello a tutta la deputazione agrigentina presente alla Regione Sicilia:
“Premesso che i consorzi universitari sono disciplinati dal Regio decreto n.1592 del 1933 (Testo Unico delle leggi sull’istruzione Superiore) che all’ articolo 60 così recita: ” I rettori ed i direttori hanno il dovere di promuovere qualsiasi forma di interessamento e di contribuzione finanziaria da parte di Enti o di privati a favore delle Università…loro incombe l’obbligo di promuovere la formazione di consorzi allo scopo di coordinare le iniziative nel modo più utile ed efficace…”, ed ancora all’articolo 61: “Ai Consorzi universitari è riconosciuta personalità giuridica. Ciascun Consorzio è costituito con la convenzione che determina i rapporti fra gli Enti e i privati partecipanti al Consorzio stesso”; Premesso che nell’anno 1994 veniva fondato il CUPA dai soci: Provincia Regionale di Agrigento, Comune di Agrigento, Camera di Commercio di Agrigento e che nello statuto del polo, all’articolo 2 in particolare, si parla di convenzione con l’Università di Palermo in maniera non esclusiva, paventando la possibilità di stipulare convenzioni con altri atenei; Premesso che i consorzi universitari sono considerati dal Consiglio di Stato (2605/01) quali aziende speciali degli enti territoriali che lo hanno costituito.
“Considerato che la Regione Sicilia – scrivono i consiglieri comunali – con l’art 3 della legge finanziaria vuole negare:
1. la natura del consorzio di ente strumentale ovvero azienda speciale dei soci che lo hanno costituito, escludendo i soci del CUPA dalla “governance” del consorzio; 2. Lo statuto del consorzio che disciplina la possibilità di stipulare contemporaneamente convezioni universitarie con più di un ateneo; 3. L’indipendenza economica del Consorzio, ponendo una serie di condizioni e preclusioni per l’accesso ai fondi; Ritenuto che le spese gestionali del CUPA ammontano a circa 700.000 euro annui e che tale cifra assolve alla duplice funzione di: 1. Garantire il diritto allo studio; 2. Investimento per la crescita di un territorio che, purtroppo, risulta ancora essere depresso sotto il profilo economico sociale; Ritenuto che è necessario individuare corsi di laurea attinenti alle esigenze del territorio e contestualizzati con le richieste del mercato del lavoro”.
A tal fine i consiglieri comunali di Agrigento, chiedono “alla deputazione regionale tutta di impegnarsi a stralciare l’art. 3 delle Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017 e di riscrivere il medesimo articolo tenendo conto: 1. Che il CDA del Polo deve essere composto da membri scelti dai soci fondatori, dovendosi ritenere il Cupa una azienda speciale degli enti che si sono costituiti in consorzio; 2. Che deve essere garantita la possibilità di stipulare convenzioni con più di un ateneo contemporaneamente, come disciplinato dallo statuto del CUPA; 3. Che dovrebbe essere previsto un contributo ordinario fisso da parte della regione per il Cupa di circa 700.000 euro, così da rendere il consorzio autonomo finanziariamente e quindi in grado di stipulare convenzioni con più atenei, assolvendo alle norme statutarie che lo disciplinano nonché al dettato normativo del regio decreto 1592/33”.
A tal proposito, il consigliere comunale Pietro Vitellaro, afferma: “Ringrazio personalmente ogni singolo consigliere comunale che ha aderito all’appello in difesa del Polo Universitario. E’ la dimostrazione che l’Università ad Agrigento non ha alcun colore politico ed unisce tutti. A questi si aggiungono anche i consiglieri Marcella Carlisi, Angela Galvano e Gerlando Riolo“.