I due tunisini, entrambi accusati di aver violato il divieto di reingresso quinquennale in territorio italiano, sono stati difesi di fiducia dall’avvocato Marco Padùla (in foto) e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice monocratico.
Issaoui Maer, incensurato con un solo carico pendente per spaccio di stupefacenti, era stato espulso dal territorio italiano con decreto del prefetto di Varese, mentre Aidi Maer, incensuarato, era stato espulso con divieto di reingresso per decreto del prefetto di Ravenna.
Il pubblico ministero ha chiesto la convalida degli arresti e la conferma della misura carceraria per i due giovani extracomunitari.
Il giudice monocratico invece, accogliendo la richiesta di scarcerazione immediata dei due tunisini proposta dall’avvocato Padùla, li ha subito posti in stato di libertà in quanto non socialmente pericolosi e in quanto rientranti nella categoria dei rifugiati politici, i quali, fuggendo da persecuzioni di natura politica, etnica o religiosa, sono alla ricerca di protezione e fissa dimora in luoghi pacifici e civili ove poter vivere senza paura.