Il medesimo, in data 13 aprile, veniva colto nella flagranza del reato di evasione dal regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto e, pertanto, a seguito di dettagliata informativa stilata dal commissariato di P.S. di Canicattì, l’autorità giudiziaria disponeva l’aggravamento della misura cautelare, applicando al medesimo la custodia cautelare in carcere.
L’uomo dopo le formalità di rito veniva associato alla Casa Circondariale di Agrigento.
Nel corso della stessa giornata, il citato commissariato di P.S., in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di sorveglianza di Palermo, sottoponeva Marco Giardina, classe 84, del luogo, alla misura della detenzione domiciliare per espiare la pena residua di mesi 5, in quanto riconosciuto responsabile del reato di truffa.