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Commissione Antimafia Ars ad Agrigento, Fava: “Lavoro prefetto Caputo è spartiacque col passato”

“Quello del sistema di potere trasversale che s’era costruito attorno a ‘Girgenti Acque’ è un tema che intendiamo approfondire ben oltre questa giornata; per questo dall’inizio del prossimo anno terremo alcune audizioni mirate.”

Lo ha annunciato ieri Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia, al termine degli incontri avuti ad Agrigento con i rappresentati locali del Governo, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.

Fava ha sottolineato come l’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto Caputo rappresenti “uno spartiacque rispetto al passato, un punto avanzato determinato e coraggioso”, ricordando l’indagine che vede il predecessore dello stesso Caputo indagato proprio nell’ambito dell’indagine sulla società idrica.

“Siamo stati lieti di aver avuto accanto a noi quale principale interlocutore il Prefetto – ha proseguito Fava – per la dimostrazione del fatto che una Prefettura può essere luogo di tutela, prevenzione, attenzione e monitoraggio sul territorio.”

Il presidente della commissione, che era presente con i colleghi commissari Margherita La Rocca Ruvolo, Carmelo Pullara e Stefano Pellegrino, ha poi aggiunto che durante i lavori si è parlato del sistema dei rifiuti, “da anni cristallizzato nelle mani di pochi soggetti”, e ovviamente della criminalità organizzata.

“Questo resta un territorio vulnerabile; di una vulnerabilità che si è evoluta nel corso del tempo: non c’è soltanto una mafia che oscilla tra elementi fortemente tradizionali e allo stesso tempo di grande modernità, ma c’è anche un livello superiore che il procuratore Patronaggio definisce una lobby trasversale. Una lobby che mira ad intercettare i grandi processi di spesa pubblica, collegata – nella sua trasversalità – ad ogni ambiente di tutela politica, senza un preciso colore e a circuiti massonici meno limpidi”.

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