Le sculture di Politano richiamano non soltanto la vita agreste, ma attraverso il loro sapiente assemblaggio, vogliono offrire uno spunto di riflessione sulla società attuale, sui suoi paradossi, il tutto attraverso fiocchi di lana di pecora, corde, legni, falci, aratri.
In “Verso Sud” Politano non dimentica neanche di rievocare nei visitatori ciò che è la disperazione e la speranza nutrita dai migliaia di profughi che giungono sulle nostre coste. Spiega l’artista al Giornale di Sicilia: “Ogni qualvolta che si prende la rotta VERSO SUD – dice Politano – si devono passare e distruggere preconcetti che storicamente fanno parte di una bigotta maggioranza silenziosa, che critica solo per non cambiare, per rallentare ogni processo di crescita, facendoci rimanere MANNIRA”.
“Verso Sud” spiega ancora l’artista “ E’ un invito a interrogarsi dinanzi alla “Porta dell’accoglienza”, opera concepita nel 2008 e nata come risposta a quella realizzata da Mimmo Paladino per Lampedusa, prima ancora che quella dei migranti divenisse l’emergenza umanitaria che è oggi. Oppure dinanzi alla “Porta degli angeli”, un varco di piume che conduce a una nuova dimensione, una nuova e rigenerante realtà. Come quella di Icaro, che pur di conquistare la libertà, s’inventò un paio d’ali”.
La mostra, il cui curatore è Enrico Crispolti, sarà visitabile fino al 22 novembre
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