Secondo Civiltà sarebbe stato più opportuno, e politicamente corretto, che l’ amministrazione comunale, avendo avuto tempo a disposizione, si fosse confrontata e raccordata con il Consiglio comunale, valutando e scegliendo insieme le migliori modalità di gestione del flusso ferragostano, evitando così di ricorrere alla drastica e radicale soluzione di lavarsi le mani chiudendo l’accesso all’intero litorale e danneggiando, tra l’altro, le tante attività commerciali che su 365 giorni confidano solo sui giorni agostani e di Ferragosto per rimediare alle spese.
Giovanni Civiltà sottolinea: “I controlli, la vigilanza e le iniziative organizzate dall’ Amministrazione comunale in spiaggia sarebbero state la soluzione mediana tra l’eccesso e il difetto. Ciò, qualora concertato con il Consiglio comunale, avrebbe compensato ogni radicalismo, assicurando un trascorrere del Ferragosto senza danni né all’ambiente né al territorio nel senso economico e sociale”.