Site icon ScrivoLibero.it

Grande successo a Racalmuto per il galà Lirica sotto le Stelle, l’evento internazionale ideato da Salvatore Salvaggio

Grande successo per la 19esima edizione del Gran Galà musicale “Lirica sotto le stelle” e 13esima edizione  “Premio alla carriera” e “Giovane promessa” Lirica sotto le stelle , che si è svolto lo scorso sabato 21 agosto, nella  splendida cornice di Piazza Umberto I a Racalmuto.

La serata, condotta da Carmelo Arnone,  è stata organizzata dall’associazione musicale “Gioacchino Rossini” di Grotte, presieduta dal maestro Salvatore Salvaggio, con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune di Racalmuto (presenti il sindaco Vincenzo Maniglia e l’assessore Enzo Sardo).

Rispettando tutte le norme anti Covid,  il numeroso e ordinato pubblico ha assistito ad un evento lirico di altissimo livello internazionale.

Sul palcoscenico di Piazza Umberto I, infatti,  si sono esibiti il basso baritono Salvatore Salvaggio, il soprano giapponese Makie Nomoto,  il mezzosoprano Marta Di Stefano, premio “Giovane Promessa”, il mezzosoprano Marianna Pizzolato,  premio  “Alla Carriera”,  ed il tenore del Teatro dell’Opera di Monte Carlo, il  riberese Lorenzo Caltagirone  a cui è andato il premio speciale “Lirica sotto e Stelle”.   Al pianoforte uno straordinario Dario Carmina che ha accompagnato magistralmente gli artisti.

Numerosi gli applausi a scena aperta, con gli artisti emozionati che hanno concesso più volte il bis.

“Lirica sotto le Stelle” è stato un evento prestigioso che, riteniamo, ha dato lustro  non solo alla città di Leonardo Sciascia, ma a tutto il territorio provinciale.

Un evento necessario, dunque, che merita  il giusto posto nel “gotha”  delle  proposte culturali che quest’anno hanno arricchito l’interessante e  folto calendario degli eventi agrigentini.

L’iniziativa, come  abbiamo già detto, è  stato ideato dal maestro Salvatore Salvaggio, che il prossimo 30 agosto, alle 21, in Chiesa Madre a Grotte, organizza   un concerto in ricordo delle vittime del Covid .

Ci piace, così, riproporre l’intervista che il noto basso baritono  ha recentemente rilasciato per il quotidiano La Sicilia:

Si definisce un “siciliano di scoglio”, un siciliano, cioè, che tra nostalgia e malinconia non riesce a vivere fuori dalla Sicilia.
Salvatore Salvaggio è un cantante lirico con la valigia sempre pronta sotto il letto,  ma che ama profondamente la sua terra: “Io ho voluto fare una scelta molto difficile, ma io non riesco a sentirmi a casa mia in Cina, in Giappone o in  Russia. Casa mia rimane la Sicilia e ringrazio il resto del mondo per quello che mi offre.”
Agrigentino, originario di Grotte, sposato con il Soprano giapponese Makie Nomoto, Salvaggio ha una vocalità da basso baritono, specializzato nel repertorio da basso comico o buffo.
Grazie alle sue capacità interpretative, la tecnica raffinata e la voce liriche ben impostata raccoglie applausi e consensi in tutto il mondo.
La sua è una carriera folgorante: diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso L’Istituto Musicale Pareggiato Bellini di Caltanissetta, ha frequentato vari corsi di perfezionamento tra cui quelli dell’ Accademia Lirica Internazionale di Katia Ricciarelli, studiando oltre che con il celebre soprano, anche con Paolo Washington e Bonaldo Giaiotti. Ha già nel suo attivo numerosi concerti e recital in tutta Italia, all’estero ha cantato nelle città di Genk e Liegi in Belgio, in Inghilterra nelle città di Londra e Peterborough, in Grecia nella città di Lamia, in Canada a Montreal e in Germania a Berlino e Wolfsburg, in Russia San Pietroburgo e in Giappone a Tokyo e Nagano.
Abbiamo incontrato il cantante lirico mentre si prepara al debutto nei più importanti teatri della Norvegia.
Quando ha scoperto di avere questo talento?
“È iniziato tutto per caso. A scuola mi hanno fatto fare un provino in occasione di una recita ed i professori rimasero colpiti, cito: “dalla voce da cantante lirico”. Da quel momento è iniziato il mio percorso accademico.”
Il suo timbro vocale?
“Sono un Basso buffo. Un basso brillante specializzato nel repertorio comico dell’opera lirica. Il cantante, che interpreta i personaggi più buffi dell’opera, deve essere sia un ottimo cantante che un attore con le caratteristiche della commedia dell’arte.”
Quali sono i suoi personaggi preferiti?
“Mi diverto molto nelle opere dove c’è l’esaltazione del  personaggio buffo. Faccio alcuni esempi: il ruolo di Geronimo ne Il Matrimonio Segreto di Cimarosa, quello di Don Pasquale nel Don Pasquale di Donizetti e, infine, Don Magnifico ne La Cenerentola di Rossini. In questi ruoli il cantante ha delle difficoltà vocali importanti,   ma il canovaccio recitativo è molto interessante.”
Anche sua moglie è una cantante?
“Si è un Soprano. Ci siamo conosciuti a Yokohama in Giappone in occasione de Il Matrimonio Segreto. Successivamente, abbiamo realizzato diversi progetti insieme. Ma Il Matrimonio Segreto rimane l’opera del cuore (ammicca).”
Quando litigate ve le “cantante” di santa ragione?
“La deluderò (sorride )! Stiamo insieme dal 2008 e difficilmente abbiamo litigato.”
In Sicilia c’è interesse verso la lirica?
“Si! Ma è solo ad esclusivo appannaggio del Massimo di Palermo e del Massimo Bellini di Catania. Poi ci sono delle realtà estive, come i festival di Trapani e Taormina. Ad Agrigento, invece, noto delle difficoltà che riguardano la volontà di portare avanti questo genere di progetto, visto dalla politica come dispendioso. Ma l’opera non costa più del teatro. In passato, per farle un esempio, ho proposto opere liriche a spese mie ed ho avuto rifiuti clamorosi.”
Dunque lei è anche un produttore?
“Si, ho prodotto spettacoli operistici sia al teatro Regina Margherita di Racalmuto che alla Valle dei Templi con il Mito Opera Festival. Segnalo che gli spettacoli hanno registrato sempre il tutto esaurito.”
Nella città di Sciascia si è esibito spesso,  ci sono tanti melomani?
“Racalmuto ha sempre avuto una certa sensibilità musicale. Soprattutto nel settore della lirica. Ha dato i natali a due famosi cantanti lirici: Luigi Infantino e Salvatore Puma. La mia prima opera è stata realizzata nel 1998, con la “Rita” di Donizetti, proprio in onore  di Luigi Infantino. Infine, ha un bellissimo teatro, il Regina Margherita, che finalmente ha ottenuto l’agibilità.”
Cosa rappresenta per lei la lirica?
“Una passione che ha sempre fatto parte della mia vita; un riscatto sociale che mi ha reso una persona libera ed indipendente, nonostante il territorio. Il sentimento è quello di un amore che mi ha dato tante gioie e altrettanti dolori.”
La locuzione latina Nemo propheta in patria, le appartiene? 
“Andrea Camilleri diceva che ci sono i siciliani di scoglio. Io sono uno che ritorna sempre perchè ritengo che casa mia deve rimanere la Sicilia. Se io andassi via, senza tentare di seminare anche un piccolissimo seme in questa terra, mi sentirei in colpa con me stesso. Molti miei colleghi hanno ripudiato l’Isola. Io ho voluto fare una scelta molto difficile, ma io non riesco a sentirmi a casa mia in Cina, in Giappone o in  Russia, per fare alcuni esempi. Casa mia rimane la Sicilia e ringrazio il resto del mondo per quello che mi offre.”
Progetti futuri?
“Tra settembre ed ottobre sarò protagonista nei teatri della Norvegia in una delle più interessanti opere pucciniane; mi riferisco al Gianni Schicchi. È un sogno nel cassetto che finalmente si sta per realizzare. Con mia moglie, invece, stiamo organizzando una nuova tournée in Giappone. Poi ci sono altri impegni che stanno arrivando, ma non posso anticipare nulla”.

Luigi Mula

Exit mobile version