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Il CGA annulla trasferimento d’autorità di un sottufficiale della Marina Militare in servizio alla Capitaneria di porto di Licata

Il Sig. D.G. di 44 anni, sottufficiale del ruolo marescialli in servizio presso il Circomare di Licata, era stato trasferito d’autorità al Compmare di Corigliano Calabro per asserite inderogabili esigenze di servizio.

Il sottufficiale proponeva allora un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino (in foto) e Daniele Piazza, contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento avente ad oggetto il trasferimento d’ufficio.

In particolare gli avvocati Rubino e Piazza hanno censurato il provvedimento impugnato anche sotto il profilo dell’eccesso di potere per carenza di motivazione e contraddittorietà, atteso che nella pianificazione degli avvicendamenti del personale del corpo delle Capitanerie di porto il ricorrente non era stato inserito tra il personale da movimentare.

Si è costituito in giudizio il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, in persona del Ministro, con il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare; in particolare l’Avvocatura dello Stato aveva depositato documentazione afferente un procedimento penale promosso a carico del ricorrente, nell’ambito del quale risultava esercitata l’azione penale per reati contro la fede pubblica , che avrebbe determinato l’incompatibilità ambientale nella città di Licata.

Già in sede cautelare il CGA aveva accolto la richiesta cautelare avanzata dagli avvocati Rubino e Piazza, sospendendo l’esecutività del trasferimento d’ufficio e condannando il Ministero resistente al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro duemila oltre accessori. Da ultimo, esaminando il merito della controversia, il CGA ha reputato fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Piazza, secondo cui il provvedimento impugnato risulta carente di una congrua motivazione inerente l’asserita incompatibilità ambientale, ed ha annullato il provvedimento avente ad oggetto il trasferimento d’ufficio. Pertanto, per effetto delle pronunzie rese dal CGA, il sottufficiale resterà in servizio a Licata mentre il ministero soccombente pagherà le spese giudiziali afferenti le fase cautelare.

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