Site icon ScrivoLibero.it

Inceneritore a Porto Empedocle? Le denunce del Pd e del M5S

Agrigento e la sua provincia res nullis, terra di nessuno. Potremmo iniziare qui per definire ciò che probabilmente sta accadendo alle spalle della Valle dei Templi con la trasformazione dell’area dell’ex cementificio dell’Italcementi in un vero e proprio inceneritore.

La denuncia è arrivata dopo l’interrogazione del consigliere comunale del Pd di Porto Empedocle, Krizia Filippazzo, che chiede al sindaco Lillo Firetto di conoscere quale siano le sue intenzioni circa la disponibilità da parte dell’Italcementi di realizzare un nuovo impianto per la produzione di un combustibile dai rifiuti solidi urbani, il cosiddetto CSS.
L’interrogazione del consigliere comunale riporta l’incontro, dello scorso 20 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, relativo “alla situazione del cementificio di Porto Empedocle di titolarità di Italcementi”.
Chiedo a Lei sig. sindaco – scrive il consigliere Filippazzo -, se tra le motivazioni che lo hanno spinto a non dimettersi in tempo utile per consentire alla nostra città di eleggere il proprio Sindaco nel prossimo mese di Maggio, c’è anche la valutazione di impedire ai cittadini, con il loro rappresentante istituzionale, di decidere del proprio futuro? E di non interferire su scelte così gravi e delicate per le città di Porto Empedocle e Agrigento?”.

Una bomba ecologica pronta ad esplodere che denuncia anche il candidato al consiglio comunale di Agrigento per il Movimento 5 Stelle, Elio Di Bella, che afferma:
Dal fumo del cementificio a quello dei rifiuti da bruciare: questo il destino che ci stanno preparando.
Due mesi fa si sono riuniti attorno ad un tavolo a Roma il Sindaco di Porto Empedocle Firetto con dirigenti del ministero dello sviluppo economico, della Regione, di Italcementi, dei sindacati per esaminare alcune proposte di riconversione del cementificio.
Appare chiaro dalla lettura del verbale che “è considerata più sostenibile” l’idea di realizzare un impianto di produzione di combustibili solidi secondari bruciando rifiuti provenienti da ogni parte della Sicilia e non solo. Del tutto trascurata invece è l’idea di un “rafforzamento in chiave turistica del sito” a due passi dalla valle dei templi e dalla casa di Pirandello.
Calogero Firetto, in qualità di Sindaco del Comune di Porto Empedocle, ha dichiarato che, “proprio in virtù della collocazione in zona centrale del cementificio, è difficile pensare allo sviluppo della prima soluzione prospettata (quella del Css). Si è reso comunque disponibile ad individuare altri siti dove i progetti possono essere realizzati (come ad esempio un’area situata vicino al porto), così da continuare a garantire l’occupazione del territorio”.
Ma è noto che il Porto è praticamente in città e qualunque area situata vicino al Porto sarebbe quindi vicina alla cittadina di Porto Empedocle e ad Agrigento. Firetto ha dato quindi la disponibilità a realizzare usare il nostro territorio anche per un progetto che in tantissime altre città viene realizzato ben lontano dai centri abitati per non mettere in alcun modo a repentaglio la salute della gente che proprio un Sindaco dovrebbe per primo tutelare, essendo il primo responsabile
Il movimento cinque stelle in parlamento si è opposto duramente alla legge che facilita l’incenerimento dei rifiuti nei cementifici perché l’utilizzo del “combustibile solido secondario” è dannoso e superato.
Con le moderne tecnologie si possono riciclare tutti gli scarti plastici e cartacei. Il futuro per noi è rifiuti zero.
É inaccettabile bruciare rifiuti, è uno spreco di risorse ed un costo altissimo in termini ambientali e per la salute; è inaccettabile consentire ancora di inquinare, è inaccettabile contravvenire ancora alle disposizioni Europee sul recupero della materia che è prioritario nella gerarchia d’intervento, e violare ancora la Direttiva 96/62/CE, sulle polveri sottili fin anche dopo la condanna all’Italia della Corte di Giustizia del 19 dicembre scorso.
Dal punto di vista tecnologico, l’incenerimento del cosiddetto CSS (già “Combustibile da Rifiuti” ex Cdr ex inceneritore) nei cementifici è totalmente superato.
Oggi è possibile recuperare e riciclare anche scarti plastici e cartacei fino a qualche anno fa difficilmente trasformabili in nuova materia. Lo si può fare avviando nei fatti strategie alternative che creano più posti di lavoro, se sono più sostenibili a livello economico ed ambientale.
Nella nostra provincia hanno chiuso le centraline così che non conosciamo la percentuale di presenza di polveri sottili nell’aria. Ecco le intenzioni di chi ci governa: spargere nell’aria fumi e tenere chiuse le centraline per non farci sapere cosa respiriamo. I conti tornano.
Le grandi industrie ci trattano come terre da colonizzare e in cui fare ciò che altrove non verrebbe consentito e i loro amici politici ci tengono all’oscuro su ciò che respiriamo, beviamo, mangiamo. Le elezioni comunali ad Agrigento sono un’occasione per cambiare pagina sulla politica ambientale e sulla salute.
Vogliamo che la gente sia informata e sia ascoltata (come vuole la normativa Seveso 2 anche tramite referendum) su questa vicenda, che riguarda il futuro del nostro territorio. Non accettiamo decisioni verticistiche interessate solo al profitto di alcuni e contrari alle nostre vere esigenze di lavoro e di salute”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Exit mobile version