Le forti raffiche di vento non hanno scoraggiato quello che è il momento più suggestivo di tutta la festa del Mandorlo in Fiore: l’accensione del tripode dell’amicizia.
Un gesto che simboleggia l’unione tra i popoli abitanti i vari continenti del mondo che si ritrovano ad Agrigento per mostrare le proprie tradizioni, i colori della loro terra, i loro balli, la loro cultura, i loro suoni.
Ecco che Tunisia, Marocco, India, Israele, Palestina, Spagna, Repubblica di Corea, Repubblica Ceca, Iran, Lettonia, Slovacchia, Albania, Giordania, Azerbaijan, Algeria, Bulgaria, Indonesia, Turchia e Italia in una sfilata partita dal neo ritrovato Teatro Ellenistico, attraverso il “Cardo I”, sentiero nel cuore della valle, sono giunti ai piedi di quello che è il simbolo di Agrigento, il Tempio della Concordia, per “infiammare” con le loro fiaccole, un tripode che oggi più che mai simboleggia quello cui l’umanità dovrebbe aspirare: la pace tra i popoli.
A fare da contorno alla cerimonia, oltre alle più alte cariche delle Forze dell’Ordine, anche i sindaci dei paesi della provincia agrigentina.
“La Valle dei Templi – ha affermato il direttore del Parco Archeologico, Giuseppe Parello – diventa luogo in cui i patrimoni immateriali riconosciuti dall’Unesco si incontrano, scambiando amicizia e fratellanza“.
“Diamo il benvenuto – ha sottolineato il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto – ai gruppi provenienti da diverse aree del continente e lo facciamo in una occasione che per noi è particolare. Mandorlo è festa della Sicilia, primavera prematura che dalla Valle colora da più di 70 anni importanti messaggi“. Il primo cittadino ha poi citato Martin Luther King: “Abbiamo imparato a volare come uccelli, ma non viviamo come fratelli. La Valle, la Sicilia lanciano da qui, il messaggio di pace“.
E’ il caso di dichiarare aperta il 72° Mandorlo in Fiore.
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