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Nove depuratori già sequestrati nell’Agrigentino. Mangiacavallo (M5S): “I sindaci applichino la clausola risolutiva”

A seguito dell’ennesimo sequestro, il nono per l’esattezza, di uno dei depuratori gestiti da Girgenti Acque nell’Agrigentino, interviene il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars Matteo Mangiacavallo (in foto).

“I numeri si commentano da soli – afferma Mangiacavallo – e sono impressionanti, come impressionante è il silenzio assordante del mondo della politica sulla questione. Ben nove depuratori, ovvero buona parte di quelli gestiti dalla Girgenti Acque nella ex provincia di Agrigento, sono stati sequestrati. Mi chiedo, e se lo chiedono anche i cittadini, quali debbano essere ancora i gravi motivi e le gravi inadempienze del gestore per addivenire alla risoluzione anticipata della convenzione. Ogni depuratore che non funziona produce un danno ambientale e a questo va aggiunto che l’utenza paga i canoni di depurazione per un servizio che non viene offerto; somme che vanno restituite immediatamente”.

“Sono quasi quattro anni – continua il deputato Cinquestelle – che predico nel deserto come deputato regionale, ho sollecitato il governo Crocetta con oltre 25 atti parlamentari ma tutto continua a tacere, nessun riscontro, nessuna risposta. Nel frattempo, mentre l’ATO e Girgenti Acque hanno aumentato le tariffe, l’assessore all’Energia ha pure bloccato l’ispezione che avevo chiesto e ottenuto per verificarle. Per fortuna c’è la magistratura che sta facendo il suo corso e alla quale stiamo affidando buona parte delle speranze per addivenire ad una soluzione visto che politicamente siamo davanti a un muro”.

“In questi giorni, – conclude il parlamentare dell’Agrigentino – siamo di fronte ad una svolta? Staremo a vedere. Dalle ATO stiamo transitando alle Assemblee Territoriali e quindi cambieranno gli interlocutori coi quali ci dovremo rapportare; non sarà più la Regione, infatti, ma i sindaci che dopo i tanti annunci, dovranno passare ai fatti. Alla luce delle gravissime circostanze emerse, sopratutto nelle ultime settimane, grazie all’azione giudiziaria, ci sono tutti i presupposti per applicare l’art.38 della convenzione: ovvero la clausola risolutiva espressa. Tocca adesso ai sindaci fare questo passo e le loro azioni avranno la nostra massima attenzione”.

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