Una coltellata al torace, un atto atroce peraltro subito ammesso da Falzone che confessò di aver agito per difendersi da un figlio che troppe, tante volte lo aveva aggredito e minacciato di morte. Il pm Alessandro Macaluso, dopo la sua requisitoria ha chiesto la condanna a 14 anni di carcere:
“Non ha colpito per legittima difesa, è stato un omicidio volontario” questi i motivi per cui il pm, pur riconoscendo le attenuanti generiche, chiede la condanna per il pescatore. L’avvocato Grillo, difensore di Falzone, dal suo canto, ne ha chiesto la piena assoluzione: “Poche ore prima in ospedale era stato aggredito, lo aveva massacrato di botte perché pensava che l’anziana amica di famiglia con cui viveva si fosse sentita male per colpa del padre. Era stata l’ennesima aggressine e se l’è visto piombare dentro casa, aveva scavalcato il balcone perché voleva massacrarlo ancora. Lo ha colpito perché temeva per la sua vita”. Falzone avrebbe dunque agito per legittima difesa secondo Grillo. Il processo è stato rinviato per il prossimo 13 luglio, giorno in cui il giudice Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, cui emetterà la sentenza.