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Presunti illeciti al Comune di Agrigento: Arnone chiede di testimoniare. Affisso uno striscione denunzia

Sarà esposto stamani lo striscione con il quale l’avvocato ed ex consigliere comunale Giuseppe Arnone denunzia le presunte situazioni di inerzia della Procura agrigentina sulle responsabilità dell’ex Sindaco di Agrigento, Marzo Zambuto e del suocero, l’On. Angelo La Russa.

Lo striscione, che sarà apposto sul balcone principale dello studio dell’avvocato, sito nei pressi del Tribunale di Agrigento, riguarda il processo per tangenti al Comune che si sta concludendo innanzi alla Seconda Sezione del Tribunale di Agrigento.
Secondo Arnone “la montagna enorme di materiale probatorio sulla illegalità al Comune, all’Ufficio Urbanistica, nella devastazione del territorio, sta partorendo il popolino”.

Per l’avvocato agrigentino le principali responsabilità della Procura sarebbero da addebitarsi al fatto che lo stesso, quale principale denunziante dei presunti illeciti perpetrati al Comune di Agrigento, non sia stato escusso dal pm come teste, limitando così le indagini all’ingegnere Di Francesco, oggi imputato insieme ad altri, senza coinvolgere l’ex sindaco Zambuto ed il suocero La Russa.

Tale scelta – recita la nota dell’avvocato Arnone – è tanto più folle e oggettivamente finalizzata a favorire pupo e puparo perché Zambuto ha incredibilmente e formalmente licenziato il vincitore di concorso, ingegner Morreale, che aveva sostituito l’ingegnere Di Francesco, e che non si prestava ad assecondare i disegni illeciti di Zambuto e del suo puparo”.

La denunzia mira anche a costringere la Procura ad escutere in Tribunale Arnone e a blindare quindi probatoriamente l’intero processo.

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