“E’ un appalto che non si riesce a portare a termine quello relativo alla demolizione e ricostruzione delle case popolari di Largo Martiri di Via Fani a Ribera”.
“La delusione è bruciante – sostiene Angelo Renda -, perché si attendevano ben altre notizia a Ribera, posto che già il mese scorso si era parlato di imminente conclusione del lavoro da parte dell’Ufficio Regionale per le Gare d’Appalto.
L’occupazione pacifica, democratica e popolare dell’Urega di Agrigento è necessaria per interrompere il disperato calvario della drammatica attesa. Se si tiene conto del fatto che tutto ha avuto inizio nel Febbraio del 2012, quando per carenze strutturali e conseguente inagibilità, 60 famiglia riberesi furono costrette a lasciare le proprie abitazioni”.
“Quel ch’è peggio, prosegue Renda, è che nonostante sia stata attivata la Procedura di gara, seppur a distanza di tre anni dallo sgombero, l’iter che dovrà portare alla completa definizione della problematica è ancora scandito da un susseguirsi di snervanti rinvii. Dal 2015, dopo la predisposizione del progetto da parte dell’Istituto autonomo case popolari di Agrigento, si è in attesa che la Commissione dell’Urega incaricata di procedere all’appalto per la demolizione e ricostruzione delle 10 palazzine, arrivi all’aggiudicazione dei lavori”.
“Una gara da record quella delle case popolari di Ribera, per lungaggini burocratiche, ricorsi, intoppi e numero di sedute. E ancora non è finita! Ecco perché si è passati ad una iniziativa, ad una maniera “forte” di occupare l’Urega di Agrigento. Le forze dell’ordine saranno informate in tempo del giorno e ora dell’occupazione onde evitare il pericolo di azioni inconsulte”, conclude Angelo Renda.