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Presentato il Logo di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Mangiacavallo (ECUA): “Agrigento e il suo territorio hanno tutti i requisiti per vincere”

Un telamone stilizzato che sostiene Agrigento raffigurante i quattro elementi, Fuoco Aria, Terra e Acqua, che rappresentano le radici dell’esistenza.
E’ questo il senso del logo progettato dall’architetto Barbara Spallitta per la candidatura della Città dei Templi a Capitale della cultura 2025.
Il simbolo di Agrigento Capitale della Cultura 2025 è stato presentato stamani al Collegio dei Filippini di Agrigento alla presenza del Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, del presidente dell’Ecua Nenè Mangiacavallo, del direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi Roberto Sciarratta e del Direttore dei Beni Culturali Ecclesiastici della Curia di Agrigento Don Giuseppe Pontillo. Presenti, inoltre, i massimi rappresentati delle associazioni e dell’imprenditoria agrigentina.
Il logo, dicevamo, si ispira al Telamone del Tempio di Zeus Olimpico, come ci spiega meglio Barbara Spallitta: “Il Telamone viene riportato al suo antico ruolo che è quello di sostenere. In questa movimento, il Telamone supporta la scritta Agrigento che sostituisce la trabeazione del tempio. I conci del telamone vengono smaterializzati in Fuoco, Aria, Terra e Acqua”.
Entro il 13 settembre, ricordiamo, va presentato il progetto al Ministero della Cultura. La progettazione è stata affidata all’associazione MENO di cui è presidente il dott. Roberto Albergoni e vicepresidente la dottoressa Margherita Orlando. Albergoni per oltre vent’anni si è occupato di cooperazione culturale con i Paesi del mediterraneo,. E’ direttore di “MANIFESTA 12” Palermo e ha scritto il progetto di Palermo Capitale italiana della cultura, che come sappiamo è andato a buon fine. Ha assicurato di essere già al lavoro e che, anche se c’è poco tempo, sarà certamente sufficiente a fare un ottimo lavoro, anche perché non parte da zero. Una parte di lavoro preparatorio, infatti, è già stato svolto e servirà per integrare e completare il progetto.
Così Margherita Orlando, vicepresidente associazione MeNo: “ Siamo a lavoro per raccontare Agrigento. Ma quello che vogliamo raccontare non sono i 2600 anni di storia, ma il progetto di futuro, un progetto di visione della Città e di come questa Città, facendo tesoro delle proprie esperienze, può rilanciare se stessa. Un altro elemento fondante e il rapporto con il territorio circostante, poiché solo creando reti e relazioni sarà possibile uno sviluppo di questo territorio”. E’ stato anche mostrato il nuovo sito internet di Agrigento Capitale della Cultura 2025 che sarà on line nei prossimi giorni e che è stato realizzato dal team di Manuel Costa e infine sono state date delle anticipazioni sui prossimi spot che sta realizzando il videomaker Andrea Vanadia e che avranno come voce narrante Gaetano Aronica e con le musiche di Francesco Buzzurro che darà il suo contributo a tutta l’iniziativa. Per Nenè Mangiavallo: “Oggi ci sono tutti i presupposti per conquistare il titolo di Capitale Italiana della cultura, perchè Agrigento  e tutto il territorio provinciale, possiedono quei requisiti fondamentali che sono alla base di questo importante ed ambito riconoscimento. I punti di forza sono la capacità di proiettarsi in un futuro che tenga conto della transizione ecologica, della digitalizzazione, dei processi di Pace, di una nuova promozione della cultura. La possibilità – conclude il presidente dell’Ecua – di fare di Agrigento una vera porta del Mediterraneo, in maniera che il mondo intero possa conoscere il vero valore dell’accoglienza che tutto il territorio agrigentino ha espresso nei confronti di coloro i quali oggi sono considerati una criticità, ma che domani potrebbero rappresentare una grossa opportunità”.
“Siamo sicuri che raggiungeremo l’obiettivo – ha dichiarato con forza il Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè – è importante, non solo dal punto di vista turistico, ma anche economico”.
Tra gli interventi anche quello del Capo delegazione Fai di Agrigento, Giuseppe Taibi che ha sottolineato l’importanza del lavoro sinergico tra Associazioni e Istituzioni.

LUIGI MULA

 

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