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Il FAI e Agrigento 2025: Taibi ripercorre gli avvenimenti che hanno portato alla proclamazione

Il FAI e Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Un binomio inscindibile.
Per questo motivo, in occasione delle Giornate Fai di Autunno, in programma al Giardino della Kolymbethra ed a Naro, domani 14 ottobre e domenica 15 ottobre, abbiamo chiesto al Capo Delegazione FAI Agrigento, Giuseppe Taibi, di ripercorrere insieme gli avvenimenti che, lo scorso 31 marzo, hanno portato Agrigento ad essere proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025.
Ecco il racconto dalla viva voce di uno dei protagonisti.
Avv. Taibi, un prestigioso titolo che non è arrivato per caso, ma è il frutto di una “Visione” e poi di una coerente, costante, corale opera di realizzazione.
“Esaminando la visione dal punto di vista del FAI farò un veloce passo indietro di 22 anni. Nel 2001 si è inaugurata la Kolymbethra in occasione di un Convegno Nazionale FAI. Io, giovane avvocato, venni scelto per accompagnare Giulia Maria Crespi, mitica Fondatrice e Presidente del FAI. Mentre guidavo nella via passeggiata archeologica, la Crespi mi chiese di cosa vivessero gli agrigentini. Risposi che sono per gran parte pubblici impiegati e lei mi disse che invece dovevano vivere di Turismo, valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico e di Cultura. Pensai che se avessi avuto in futuro un piccolo ruolo sociale mi sarei occupato proprio di questo con i miei possibili compagni di viaggio; che sarei ripartito dalla Società Civile. Oggi, grazie a tanti importanti attori tra cui il Parco della Valle dei Templi , la Curia, il distretto turistico, le amministrazioni illuminate, la Prefettura, la Fondazione FS, l’Università, il FAI e tanti altri, l’obiettivo è stato coraggiosamente raggiunto e siamo diventati Capitale Italiana della Cultura 2025”.
Un percorso virtuoso che, a nostro giudizio, abbraccia anche la valorizzazione della Scala dei Turchi
“Ricordo di essere diventato capo delegazione nel 2010. In quegli anni si raccoglievano le firme dei “luoghi del cuore” per la Scala dei Turchi. Il FAI si costituiva nei processi per la demolizione dell’ecomostro sulla spiaggia ( affiancando Legambiente e Comune di Realmonte). L’ecomostro veniva definitivamente abbattuto nel 2013 direttamente dal proprietario visto che il FAI con Banca Intesa era pronto a intervenire per il ripristino dell’area con 20 mila euro. I 20 mila euro, quindi, sono stati utilizzati per la demolizione di un altro immobile (abusivo) che si trovava in cima alla Scala dei Turchi realizzando al suo posto uno splendido belvedere, inaugurato nel 2016 e notevolmente ampliato nel 2017. Nel frattempo la delegazione FAI di Agrigento proponeva per prima la Candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura nel 2015 ( per gli anni 2016 e 2017). Si lavorava tutti insieme e la presentazione ufficiale della candidatura veniva fatta dalla Commissaria ( non avevamo il Sindaco) con il Prefetto e il Cardinale”.
Scala dei Turchi che diventa anche il simbolo della lotta all’abusivismo?
“Nel 2017 Agrigento, con il progetto Agri Gentium: landscape regeneration, vinse il premio nazionale del Paesaggio grazie alla collaborazione tra Parco, Kolymbethra, Università di Palermo e Treno Storico. Nella stessa occasione al progetto “Liberare la bellezza” legato alla demolizione dei due immobili alla Scala dei Turchi venne attribuita la prestigiosa menzione: “Paesaggio e legalità, lotta all’abusivismo”. Un territorio, come quello agrigentino noto per l’abusivismo, diventava simbolo nazionale di lotta all’abusivismo e ciò contribuiva a cambiare la mentalità sul territorio. Nel 2018 la RAI certificava che, grazie alle demolizioni, oltre un milione di presenza avevano raggiunto la Scala dei Turchi e Licia Colò nel servizio dichiarava: “…quando tutelare l’ambiente paga anche a livello economico” Intanto la presidenza regionale del FAI Sicilia veniva affidata ad Agrigento (successo mai ottenuto prima). E sempre nel 2018 Agrigento si candidava a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2020, anno in cui avrebbe celebrato i suoi 2600 anni di storia”.
Secoli di storia che il FAI ha proposto di raccontare nel progetto Museo di Città…
“Il FAI sostenne questa candidatura anche in occasione dell’audizione romana presso il Ministero della Cultura e subito dopo propose la realizzazione del Museo di Città presso il Collegio dei Filippini per raccontare i 2600 anni di storia immergendo il visitatore in una realtà virtuale. Il Museo di città, oggi finanziato, è stato indicato nell’audizione romana della candidatura 2023 (per il 2025) come uno dei progetti più significativi per lasciare sul territorio”
Altra domanda: Agrigento città sostenibile?
“In seguito al progetto Agri Gentium , candidato per l’Italia al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa, veniva attribuita la lusinghiera menzione : Sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”; il paesaggio agrigentino che diventava simbolo in Europa di sviluppo sostenibile. In quel periodo era inoltre rinato il centro storico con il recupero nella Via Duomo di gioielli quali la Cattedrale, Il Mudia, la Lucchesiana, Santa Maria dei Greci e tanti altri mentre il Parco si avviava verso il milione di presenze”.
Recentemente è stato inaugurato il Teatro dell’Efebo nel Giardino Botanico che il FAI negli anni ha sempre valorizzato…
“L’elegante Giardino Botanico è diventato primo luogo del cuore in provincia di Agrigento e ha ospitato diverse giornate FAI e la trasmissione RAI “GEO””.
Altro fiore all’occhiello è il treno storico…
“Il Treno storico negli ultimi anni ha investito molto sulla tratta Agrigento-Porto Empedocle con fermata al Tempio di Vulcano e quindi ingresso nella Valle attraverso la Kolymbethra. Presto i turisti potranno arrivare in aereo da Palermo e con le navi da crociera da Porto Empedocle. Il FAI sta investendo sulle Casette Montana sopra la Kolymbethra e il loro recupero. Speriamo si completi per Agrigento Capitale anche perché nel 2025 il FAI compie 50 anni.”
FAI è acronimo di Fondo per l’Ambiente Italiano. L’ambiente, dunque, al primo posto?
“Il FAI considera il contrasto alla crisi climatica la madre di tutte le battaglie e io oggi desidero condividere con Voi la recentissima esortazione di Papa Francesco “Laudate Deum”. Papa Francesco va adesso oltre l’enciclica “Laudato sì” con un’esortazione rivolta al Mondo Intero, a “tutti gli uomini di buona volontà” credenti e non credenti. L’attuale cambiamento climatico non può più essere negato, l’origine è umana, l’accelerazione si deve alla rivoluzione industriale. Il tempo è breve e la specie umana rischia di scomparire dalla terra. E’ necessario un cambiamento culturale, dobbiamo cambiare le nostre singole abitudini e insieme sollecitare le grandi decisioni nazionali e internazionali. E’ essenziale il ruolo della Società Civile, il nostro ruolo… Il Papa si dichiara vicino agli attivisti che: “riempiono un vuoto nella società, che dovrebbe esercitare nel suo insieme una sana pressione”. Il Papa invita a Lodare Dio “perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso”. Ridurre l’uso dei combustibili fossili è ancora possibile, bisogna muoversi verso le energie alternative, fermare l’innalzamento dei mari e lo scioglimento dei ghiacciai evitando l’attuale alternarsi di fenomeni climatici estremi. Nessuno si salva da solo e insieme dobbiamo fare la nostra parte per noi e per le future generazioni. Dobbiamo recuperare la nostra Spiritualità, contemplare la bellezza del creato cogliendo in essa il messaggio divino, quel Dio che è fuori e dentro di noi. “Il mondo canta un Amore infinito, come non averne cura ?”, ci ricorda ancora Papa Francesco. Dobbiamo subito prenderci cura della Casa Comune, della nostra Madre Terra”.
Riflettori accesi anche sul fenomeno migratorio. Ricordiamo la mostra Progetto Genesi al Museo archeologico di Agrigento nel 2022…
“Il “progetto Genesi: Arte e diritti umani” del FAI ha portato ad Agrigento la grande arte contemporanea che guarda alle migrazioni e alle diseguaglianze in un territorio come il nostro che comprende Lampedusa, Porta d’Europa”.
Possiamo affermare che tutto questo ha contribuito al successo di Agrigento 2025?
“Se, pertanto, oggi Agrigento è diventata Capitale Italiana della Cultura non è stato per caso. Siamo stai visionari, abbiamo lavorato tutti insieme con pazienza e coraggio e abbiamo vinto ! La memoria del percorso deve darci fiducia sulle nostre capacità. Forti di questo virtuoso percorso dobbiamo continuare a camminare uniti ( Istituzioni e Società Civile, Pubblico e Privato) per cogliere al meglio questa occasione irripetibile di ripartire dalla Cultura, l’unica cosa che può cambiare in meglio la mentalità di un territorio per il bene nostro e delle nuove generazioni. Buona Fortuna a tutti e Buone Giornate FAI”

 

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