Si tiene conto del fatto che le diverse specializzazioni chirurgiche, in mancanza di medici anestesisti, non possono svolgere la loro attività; inoltre, vanno calcolati i costi della mobilità esterna di numerosi pazienti.
“Come se non bastasse, con il perdurare della sospensione – continua Mangiacavallo – si allungano i tempi di attesa per i pazienti e viene alterato irrimediabilmente il dato statico relativo all’attività dell’intero presidio”. Nel dettaglio, nell’atto ispettivo vengono contestate “fortissime criticità in tutto il presidio ospedaliero, sia in ordine al personale medico che paramedico, nonché in relazione alla dotazione strumentale”. “E a pagarne le conseguenze, ovviamente, – conclude il parlamentare Cinquestelle – sono i cittadini che vedono negato il diritto primario alla salute”.