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Agrigento, direttive generali al Prg. L’Ordine degli Ingegneri: “adesso un osservatorio permanente sullo sviluppo della città”

“Volendo parafrasare altri, stiamo spostando una pietra, ma ci dobbiamo augurare che serva a costruire una cattedrale”.

Il vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri Epifanio Bellini interviene in merito all’approvazione da parte della Giunta comunale delle nuove direttive generali al piano regolatore, avvenuta ieri sera al termine di un incontro con gli stakeholder che in questi mesi hanno contribuito alla redazione del documento. Tra questi, l’Ordine degli Ingegneri che ha fornito delle precise indicazioni che sono state accolte dall’Amministrazione comunale.
“Uno strumento come il Piano regolatore generale cambia la vita delle persone e ogni parola usata in questo testo ha delle refluenze concrete e tangibili. Certo, -continua Bellini – non basta solo un buon piano regolatore ma occorre ci sia una coerenza con le politiche urbane che devono guardare nella stessa direzione. Rimane ovviamente un buon inizio approvare un testo figlio di una volontà comune: quella dell’Amministrazione ma anche quella di chi, per sei mesi, si è seduto al tavolo, spesso convergendo anche inaspettatamente su comuni visioni della città. In questi anni Agrigento è stata penalizzata più che dalla mancanza di strumenti urbanistici dall’assenza di un’idea di sviluppo al passo con i tempi e con la rivoluzione economica che ha sconvolto il mondo. È mancata – continua Bellini – la percezione che aver puntato per anni su potenzialità edificatorie e consumo di suolo evidentemente sovrastimate rispetto alle reali necessità del territorio. Un indirizzo che non era la soluzione, ma era parte del problema, dato che ha provocato la perdita di valore del costruito ed enormi costi per la manutenzione di volumetrie non in grado di generare utilità. Oggi è necessario capovolgere questa impostazione e iniziare a ragionare in termini di incentivi alle manutenzioni dell’esistente, di decostruzione dove invece i volumi non servono, limitazione al consumo di nuovo suolo, trasferimento di cubature possibilmente a saldo zero sulle zone dove l’investimento ha una buona leva economica in grado di generare lavoro, per una ripartenza della filiera edile che non bruci valore ma lo costruisca. Bisognerà – aggiunge Bellini – anche lavorare sulle connessioni e sui servizi, al fine di migliorare la mobilità che lega le varie parti della città, rendendo Agrigento non una somma di quartieri ma una città vivibile e dinamica”.

Il documento approvato è per Bellini “al momento il miglior compromesso che poteva essere ottenuto, senza alcun ribasso”, un risultato giunto grazie “alla volontà di questa Amministrazione di confrontarsi davvero sui temi e aprirsi alle proposte del territorio”, ma anche di “un momento particolarmente importante: per la prima volta un pezzo della classe dirigente della città, fatto da ordini professionali, associazioni, stakeholder si è confrontato davvero su temi d’interesse generale e nel farlo lo ha fatto con soggetti generazionalmente diversi rispetto a quelli che fino a ieri ne avevano disegnato la fisionomia, ponendo le basi per una nuova idea di città e di sviluppo di cui ci auguriamo potremo beneficiare insieme ai nostri figli”.
Per questo per l’Ordine degli Ingegneri è particolarmente importante che questa impostazione venga mantenuta e alimentata. “L’Amministrazione – conclude Bellini – nel dar seguito celermente ai successivi passaggi, mantenga quanto anticipato e crei nel più breve tempo possibile un Osservatorio permanente sullo sviluppo economico della città che possa consentire adesso di confrontarsi sul futuro della città. Questa città lo merita e la voglia e l’energia di chi era presente al tavolo lo testimonia”.

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