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Amministrative Agrigento, Arnone: Akragas, rigassificatore e Enel, mentre la città muore

L’Akragas vince un campionato dopo trent’anni, e lo vince non grazie ai soldi di Alessi, bensì ai soldi dell’Enel, soldi dell’Enel portati ad Agrigento da Angelino Alfano“.

Con queste parole interviene il candidato sindaco di Agrigento, Giuseppe Arnone, che in una nota stampa ribadisce il ruolo dell’Enel e gli intrighi dietro la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle.

Ma perché l’Enel sente la “necessità” di regalare alla squadra di calcio agrigentina alcune centinaia di migliaia di euro, per pagare stipendi ai giocatori?” si chiede Arnone. “La risposta è facile facile: Ciò avviene perché l’Enel con questo zucchero poco e scadente vuole addolcire, su consiglio di Alfano la pillola amarissima e velenosa del rigassificatore“.
Sarebbe bene – continua l’avvocato agrigentino – che Alessi dicesse qual è la quota di denaro personale che ha investito nell’Akragas. Con i soldi dell’Enel tutti saremmo bravi a gestire squadre di calcio“.

Ma andiamo ad Alfano: è deprimente vedere che mentre Agrigento è afflitta da frane, dissesti, calamità varie e le strade e i viadotti cittadini vengono chiusi, e per percorrere l’Agrigento Palermo si impiegano le stesse tre ore di sessant’anni addietro, quasi dei tempi della guerra, Alfano non trova di meglio che occuparsi di calcio e degli impegni dell’Enel per l’Akragas“.
Invito innanzitutto le donne agrigentine, – conclude Arnone – che reputo molto più sagge dei maschietti, e meno affette da miopia e dabbenaggine a riflettere attentamente su questi fatti, da me espressi nel solito isolamento intellettivo“.

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