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Caporalato nell’agrigentino, Acquisto (Uil): “a istituzioni e aziende chiediamo un patto anticaporalato”

“Altri negrieri, altri sfruttatori dei nuovi schiavi delle campagne, sono stati fermati nella provincia di Agrigento. Siamo grati a magistratura e forze dell’ordine perché danno efficacia alla legge anticaporalato che è una conquista di civiltà ottenuta dalle organizzazioni sindacali nel nostro Paese. L’organizzazione sgominata in queste ore riusciva a intascare sino a un milione di euro in una stagione, lucrando sul sudore e sul sangue dei lavoratori. Adesso, attendiamo che tutti i capitali illecitamente accumulati siano definitivamente sottratti agli autori di un reato vile e spregevole”.

Lo affermano Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, e Gero Acquisto (in foto), segretario generale della Uil di Agrigento e componente della segreteria regionale Uila. “Le operazioni giudiziarie – aggiungono Marino e Acquisto – sono fondamentali per dare fiato alle imprese oneste, vittime di concorrenza sleale, e coraggio ai lavoratori sfruttati. Ma noi, ormai da tempo, chiediamo anche a istituzioni e aziende un patto anticaporalato perché questa battaglia è ancora lunga e impegnativa. Uil e Uila stanno proponendo ovunque intese per fornire, ad esempio, servizi accessori quali il trasporto sul luogo di lavoro e l’accesso ai bandi per l’ospitalità dei migranti. Ovvero tasselli per un mercato del lavoro trasparente e partecipato dalle parti sociali, come previsto dalla legge 199. Anche alla grande distribuzione chiediamo un passo chiaro e definitivo, rinunciando alle gare al ribasso che finiscono per favorire le pseudo-aziende fondate sul massacro dei lavoratori e sul malaffare”.

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