Come si ricorderà, l’insospettabile 50enne, era stato trovato in possesso di quattro pistole di vario calibro, tre mitragliette, un moschetto, due carabine, una bomba a mano, una granata, 8000 cartucce di diversi calibri, decine di silenziatori per pistola e mitragliette, vari strumenti per l’alterazione delle armi, una maschera antigas, un giubbotto antiproiettile e numerosi accessori.
Uno sgabuzzino “ben attrezzato” quello dell’infermiere. L’anomala custodia di questo arsenale, ha fatto avvertire agli inquirenti l’odore della mafia. Per tale ragione l’inchiesta è passata dalla Procura di Agrigento alla Dda di Palermo. Adesso le analisi dei Ris, potrebbero fare luce su diversi aspetti, come ad esempio l’eventuale recente uso delle armi e la provenienza delle stesse.
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