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Il ministro Lamorgese a Lampedusa: ecco l’impegno sul fronte immigrazione

“Con la presenza del ministro degli Interni Lamorgese il governo ha fatto sentire una delle sue voci più autorevoli a Lampedusa”.

Lo afferma il Sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello che aggiunge: “Con il ministro abbiamo discusso diversi aspetti, dalla questione relativa ai migranti, a partire dalle regole di accoglienza e di gestione dell’Hot Spot e dei trasferimenti, al trattamento delle imbarcazioni che arrivano in porto ed anche di quelle affondate nei nostri mari che intralciano e danneggiano l’attività delle marinerie”.

“Il ministro si è impegnata ad attivare un tavolo di confronto con altri Ministeri per portare avanti un’azione coordinata che possa affrontare altri aspetti, dalla dichiarazione dello stato di emergenza per l’isola agli interventi legati alla crisi Coronavirus, fino allo sconfinamento nelle nostre acque territoriali di pescherecci nordafricani. Insomma abbiamo avviato un dialogo diretto ed importante a 360 gradi e ringrazio il ministro Lamorgese per il suo impegno e per quanto il governo potrà fare di concreto per la nostra Lampedusa”.

Il ministro ha incontrato questa mattina nella sede dell’Aeronautica militare a Lampedusa i responsabili provinciali delle Forze di polizia e una delegazione degli operatori della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di finanza che svolgono il servizio sull’isola, interessata anche in queste settimane da ripetuti sbarchi autonomi di migranti in arrivo dalla Libia e dalla Tunisia.
La responsabile del Viminale ha manifestato l’apprezzamento e il ringraziamento per il difficile e gravoso impegno della Prefettura e delle Forze dell’ordine in occasione delle operazioni di salvataggio in mare, trasbordo, controllo e trasferimento dei migranti.

La titolare dell’Interno – accompagnata dal Capo di gabinetto, Matteo Piantedosi, dal Capo della Polizia, Direttore generale della Pubblica sicurezza, Franco Gabrielli, dal Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e dal prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa – ha incontrato anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto Empedocle e il responsabile dell’Ufficio sanitario marittimo di Agrigento.

Successivamente, in municipio, il ministro Lamorgese ha avuto un lungo colloquio con il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello, al quale ha ribadito, ringraziandolo, la fondamentale importanza della collaborazione e della solidarietà mostrate dall’Amministrazione comunale e dai cittadini delle isole Pelagie, che, anche quest’anno, sono interessate da continui sbarchi di migranti, in un momento peraltro di grave crisi economica e occupazionale dovuta all’emergenza sanitaria per Covid-19.

Tra le iniziative già assunte dal governo, c’è lo smaltimento delle barche utilizzate e poi abbandonate dai migranti (al 16 luglio risultano demolite 45 imbarcazioni; altri 97 relitti, semi affondati o giacenti sul molo Favarolo, sono stati trasportati in un deposito in attesa della demolizione). Tra le richieste dell’amministrazione comunale, è emersa l’esigenza di potenziare il presidio di primo soccorso esistente e realizzare una struttura ospedaliera sull’isola di Lampedusa.

Dopo aver ricevuto alcuni giorni fa al Viminale il sindaco di Pozzallo (Ragusa), Roberto Ammatuna, e la visita odierna a Lampedusa, il ministro Lamorgese ha in programma altri incontri con i sindaci delle comunità più esposte al fenomeno migratorio per la presenza di strutture destinate all’accoglienza e alla sorveglianza sanitaria dei migranti sbarcati. La responsabile del Viminale ha manifestato l’intenzione di incontrare quanto prima il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e il Cardinale Arcivescovo metropolita di Agrigento, Francesco Montenegro.

Per quanto riguarda i controlli relativi al contenimento del virus Covid-19, la titolare del Viminale ha sottolineato che tutti i migranti sbarcati a Lampedusa vengono sottoposti a test sierologici.
Nel corso del comitato odierno svoltosi a Lampedusa, il Prefetto di Agrigento ha comunicato che a luglio sono stati eseguiti sull’isola 1.487 test sierologici sui migranti, di cui uno solo ha dato esito positivo e che la persona in questione è risultata successivamente negativa al tampone.

Il Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione ha intensificato i contatti con la Regione Siciliana per condividere un protocollo sulle procedure relative all’esecuzione degli screening sanitari e al rispetto del periodo di sorveglianza precauzionale per i migranti. Un ruolo – quello della Regione Siciliana – essenziale per garantire la sicurezza sanitaria anche dei migranti destinati ad un periodo di quarantena a bordo di navi.

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