“Riteniamo che questa sia una sconfitta, oltre che per la Regione, anche per il nostro Ateneo che negli anni ha assistito inerte al decremento del numero di iscritti presso il Polo senza prendere provvedimenti sull’attrattività dei corsi di studio attivati ad Agrigento- scrivono i rappresentanti degli studenti in una nota pubblica- Siamo sicuri, infatti, che un progressivo miglioramento dell’offerta formativa e dei piani di studio dei Corsi/Canali incardinati ad Agrigento avrebbe portato ad un aumento del numero di iscritti e dunque un processo virtuoso che avrebbe portato ad un conseguente aumento delle entrate in termini di tasse e di finanziamento pubblico da parte del Ministero”.
Non si conosce ancora la sorte degli studenti che frequentano Giurisprudenza e Architettura da anni. Saranno “accompagnati” alla laurea qui ad Agrigento? O dovranno fare i bagagli verso il capoluogo siciliano già da settembre?
Un piccolo e fioco lumicino di speranza, potrebbe ancora essere riposto nel 13 maggio, giorno in cui il cda dei soci del Polo Universitario di Agrigento si interfacceranno con il commissario del Libero Consorzio (ex Provincia) Roberto Barbieri la cui “uscita” dai soci del Cupa, potrebbe essere stata fatale.
Si potrà salvare in extremis il polo permettendo l’entrata di alti enti che potrebbero riportare a proporre agli studenti un’offerta formativa valida per il prossimo anno accademico? Per una risposta concreta bisognerà aspettare venerdì, nel frattempo il 12 maggio sarà prevista un’importante assemblea che vedrà riuniti gli studenti ed i lavoratori del Cupa.
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