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Interrogazione parlamentare sul carcere di Agrigento, Fratelli d’Italia: “Ministro intervenga”

Fratelli d’Italia dopo vari incontri intrattenuti dal portavoce cittadino avvocato Paola Antinoro, con il segretario nazionale per la Sicilia del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) Calogero Navarra, si è fatto carico delle problematiche denunciate dal suddetto sindacato in merito alle condizioni di lavoro disumane alle quali è costretto a lavorare il personale penitenziario della casa circondariale di Petrusa.

Per tali motivi l’onorevole Carolina Varchi, alla luce degli elementi acquisiti, ha provveduto a presentare una interrogazione a risposta scritta al ministro di grazia e giustizia, con la quale si rappresenta come il taglio di 64 unità di personale penitenziario voluto dalla legge Madia, abbia creato situazioni di sovraccarico lavorativo e di stress in un settore dove la tranquillità dei lavoratori è fondamentale per la sicurezza degli stessi e dei detenuti. Nella stessa interrogazione si evidenzia anche lo stato di degrado in cui vivono i detenuti ( mancanza di riscaldamenti, mancanza di idonee docce, spazi ridotti in relazione al numero di detenuti) che non può che deteriorare il rapporto tra detenuti e le guardie penitenziarie entrambi vittime di un sistema carcerario lacunoso che viola le stesse norme che lo regolano.

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Antinoro ha così commentato: “L’impegno del nostro partito è sempre stato quello di stare vicino ai problemi della gente, con particolarmente attenzione a quelli degli uomini che garantiscono la sicurezza dei nostri cittadini, nel caso specifico riteniamo che le problematiche dovute alla carenza di organico della polizia penitenziaria del carcere di Petrusa, l’inadeguatezza della struttura in cui è costretto a lavorare il personale nonché il degrado in cui vivono i detenuti, sono di una gravità tale che la luce che abbiamo acceso su tale tematica non dovrà essere spenta fino a quando il problema non verrà affrontato nella sua complessità e risolto”.

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