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Lampedusa, dopo il “marrobbio” si contano i danni: al via i primi interventi

Numerose le barche e i pescherecci colpiti dal “marrobbio”, l’improvviso innalzamento del mare che a Lampedusa ha messo in ginocchio l’area portuale, e non solo, nella notte tra l’11 e il 12 maggio.

L’Autorità Marittima – come aveva affermato nei giorni scorsi il Sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini – ha quantificato in 200 mila euro la spesa necessaria per gli interventi urgenti finalizzati alla messa in sicurezza dell’area portuale. La Giunta Comunale ha deliberato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza e i funzionari della Protezione Civile Regionale hanno già redatto il verbale di somma urgenza“.

Gli interventi urgenti prevedono: la riemersione dei pescherecci affondati, l’eliminazione di ogni pericolo alla navigazione e dei pontili distrutti e ogni altro intervento necessario a garantire la funzionalità e sicurezza del porto e la tutela del mare. Inoltre la giunta comunale ha deliberato la richiesta del risarcimento danni ai pescatori e proprietari di imbarcazioni e della riparazione degli altri danni arrecati al porto e alla viabilità dall’onda di marea.
Per i proprietari e per l’equipaggio dei pescherecci affondati, la Giunta ha altresì richiesto il ristoro del mancato guadagno per tutti il periodo necessario alla ripresa delle attività di pesca.

Intanto già da oggi sono previsti i primi interventi per il recupero dei natanti colpiti dall’evento naturale. La macchina organizzativa della Protezione Civile, insieme agli uomini della Guardia Costiera, si è infatti subito messa in moto per cercare di intervenire il prima possibile ed evitare danni legati anche all’inquinamento marino.

Sui danni provocati, la conta parla di circa 1 milione di euro. 

 

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