Nelle opere di Chiappara, pennelli, spatole e colori si alternano spesso in modo inconsapevole, creando opere che coinvolgono i sensi di chi le guarda: i soggetti rappresentati infatti, diventano sempre più il pretesto per trasferire sulla tela sensazioni e stati d’animo, che lo portano a realizzare opere di grande immediatezza, ricche di vari cromatismi che immediatamente colpiscono la vista e l’animo di chi si trova ad ammirarle.
All’importante percorso formativo che si conclude con il conseguimento del Diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento, la sua carriera di artista inizia grazie all’approvazione di amici e conoscenti che lo stimolano a seguire e coltivare la sua passione più grande: la pittura.
Moltissime le collettive a cui ha partecipato in Italia e all’estero: Filippo Chiappara è stato recensito su quotidiani locali e nazionali, le sue opere inserite in cataloghi nazionali e presenti in collezioni private; ha partecipato ad importanti Concorsi Nazionali e Case d’Asta, quest’ultime fondamentali per le quotazioni ufficiali dei suoi lavori.
Dall’anno 2015 fa parte del Pentastrattismo, movimento artistico fondato dal curatore Dott. Massimo Picchiami: il movimento del Pentastrattismo nasce in Italia nel Febbraio del 2015 allo scopo di esaltare la gestualità dell’arte astratta in generale.
Il Pentastrattismo, dal greco “Penta”, trae la propria ispirazione dalla divisione dell’astrattismo in cinque sotto-categorie quali l’arte informale, il materico, il segnico, parte del concettuale e l’arte cinetica; il movimento è stato esportato anche all’estero, in particolare in Brasile ed in Senegal.
Dice della sua opere l’artista Chiappara: “L’astrattismo rappresenta per me l’unica forma d’arte che concede di esprimermi con forme d’arte visuali e non figurativi, nelle quali viene rappresentata la realtà e lo stato d’animo che percepisco nei momenti in cui dipingo: alle immagini, preferisco trasmettere le mie emozioni attraverso il linguaggio delle forme e dei colori, con la speranza che le forme ed i colori possano raggiungere il cuore e la sensibilità di chi si accosta alle mie opere, e non solo lo sguardo”.