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Mandorlo in fiore, dopo il diniego il ripensamento di Gergent, Città dei Templi e Kerkent

L’edizione 2018 del Mandorlo in Fiore inizia con qualche polemica e qualche ripensamento. Protagonisti assoluti, non tanto della Kermesse da cui si sarebbero inizialmente sentiti “scartati”, sono i numerosi gruppi folk di Agrigento. Dopo un primo diniego arriva il “ripensamento” da parte di Gergent, Città dei Templi e Kerkent che comunicano quanto segue:

Avendo ricevuto dall’ente Parco archeologico il programma degli eventi riservati al folklore locale, che prevede un coinvolgimento dei gruppi agrigentini in vari momenti della kermesse, certamente migliorativo rispetto all’anno precedente, come nella scelta dei gruppi internazionali che parteciperanno al festival del folklore, sicuramente migliore e numericamente rilevante, abbiamo deciso di aderire e quindi partecipare alla prossima edizione del Mandorlo in fiore“.

Apprezziamo l’apertura dell’ente Parco alle realtà locali finalizzata alla valorizzazione delle nostre tradizioni popolari – hanno spiegato Luca Criscenzo di Gergent, Dario Danile di Città dei Templi e Cinzia Puleri di Kerkent – che non può limitarsi al Mandorlo in fiore, ma più in generale ad un riconoscimento dell’alto valore culturale delle nostre tradizioni popolari e alla valorizzazione dei gruppi che operano in tale ambito. Riteniamo inoltre che altre questioni, inerenti l’organizzazione o il profilo culturale che gli enti preposti negli anni hanno voluto dare al Mandorlo in fiore siano estranee alla vicenda dibattuta da sempre che è quella che ci riguarda: la valorizzazione dei gruppi e quindi il riconoscimento del ruolo da sempre rivendicato, di soggetti che promuovono seppure tra tante difficoltà il folklore anche all’estero e che possono dare il proprio contributo anche nell’organizzazione dell’evento“.

L’organizzazione del Mandorlo in fiore, da quando è nata la manifestazione, è stata demandata nel tempo a vari enti che hanno scelto una linea di indirizzo di volta in volta diversa rispetto alle date, ai programmi, alle scelte artistiche che talvolta in passato escludevano o limitavano la partecipazione dei gruppi locali. Grazie a battaglie comuni, i gruppi hanno avuto un ruolo centrale con il Comune di Agrigento prima e adesso con l’ente Parco archeologico che può far sì che questo ruolo possa rafforzarsi con proposte concrete che nessuno tra i gruppi al momento ha formalizzato . Da tempo si discute della possibilità di istituire un comitato dei gruppi agrigentini che possa essere da supporto agli enti organizzatori, una proposta che noi ancora oggi condividiamo“.

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