Una relazione “obbligatoria” per i primi cittadini dopo la legge regionale numero 7 del 1992 che prevedeva, tra le competenze del Sindaco, quella di presentare una relazione scritta ogni sei mesi; termine poi “allargato” a un anno dalla legge regionale 17/2004.
Un obbligo di legge dunque che solo pochi comuni siciliani sembrano rispettare. Fra i capoluoghi di provincia siciliani solo Catania, Ragusa, Trapani, Caltanissetta e, appunto, Agrigento, hanno presentato le previste relazioni dei primi cittadini. Il civico consesso della città dei Templi ha infatti discusso, come si ricorderà, la relazione lo scorso 30 agosto con il documento dal titolo: “Agrigento verso un’altra città: un anno di amministrazione e di protagonismo civico”.
Un dato che, secondo quanto riportato dal QdS, “boccia” Palermo (dove pare non venga presentata alcuna relazione dal settembre del 2014), Enna e Messina (le cui relazioni sono “ferme” ad ottobre 2015) e infine Siracusa (senza nessuna relazione dal marzo del 2015).
Fra i comuni sopra i 40 mila abitanti, nell’agrigentino c’è anche Sciacca ad aver rispettato le disposizioni previste.