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Rifiuti, quale il futuro in Sicilia? Commissari ad acta in 90 Comuni

Rifiuti, che fare? È questa la domanda che molti si pongono in queste ore vista l’imminente scadenza del 30 giugno, data in cui, a meno di sorprese dell’ultima ora, dovrebbe finire l’esperienza (fallimentare?) degli Ato, gli Ambiti Territoriali Ottimali, dopo la proroga della Regione Siciliana.

Ma il futuro cosa riserverà per i comuni siciliani? Una domanda di non facile risposta, visto che ancora oggi vi sarebbero più dubbi che certezze. Resta il fatto che rimane ancora un rebus la gestione dei rifiuti in Sicilia.
Dagli Ato infatti si è passati alle cosiddette Srr, le Società di Regolamentazione dei Rifiuti che nei fatti doveva superare quell’esperienza e inaugurare un nuovo sistema della gestione dei rifiuti. La realtà è stata anch’essa fallimentare, con i Comuni inadempienti e la Regione incapace di vigilare. Alcuni comuni hanno addirittura creato gli ARO (Ambiti di Raccolta Ottimali) con la Regione che si è limitata a commissariare gli Ato. Insomma, confusione su confusione che ha solo creato inefficienze e ha reso la Sicilia una delle regioni italiane con la più bassa percentuale di raccolta differenziata.
Ato, Srr o Aro, che nei fatti hanno solo costituito veri e propri “carrozzoni” e strumenti clientelari che hanno consentito assunzioni e un eccessivo sperpero di danaro pubblico.

Questi i dati della differenziata in Sicilia per capoluogo: Ragusa 25,3%; Trapani 18,5%; Caltanissetta 12,5%; Agrigento 12%; Palermo 10,1%; Catania 10,1%; Enna 9%; Messina 6%; Siracusa 3%.

Questi i paesi siciliani più virtuosi: Gratteri 73%; Zafferana Etnea 66,5%; Licodia Eubea 65,4%; Misterbianco 60%; Delia 56,3%; Buseto Palizzolo 55,1%; S. Michele di Ganzaria 52%; Bisaquino 48%; Aci Bonaccorsi 47%; Valderice 43%; Castelbuono 42%.

Intanto l’assessore regionale all’Energia, Vania Contraffatto (in foto), ha firmato i decreti di nomina di circa 90 commissari ad acta nei comuni siciliani affinché si proceda al recupero delle somme per effettuare i pagamenti e le pendenze che gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) hanno, principalmente nei confronti dei lavoratori. I commissari ad acta, secondo quanto previsto dalla legge, verranno retribuiti con un compenso in relazione alle somme che andranno a recuperare.

È così che la Regione siciliana alla proroga degli Ato, ha emanato una direttiva con cui “è sospesa, fino all’effettiva adozione dei Piani d’ambito, la verifica dei piani di intervento trasmessi dopo la data di pubblicazione della presente direttiva”.
L’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto spiega: “La direttiva determina e conferisce uno strumento di accelerazione rispetto allo stato delle cose. Svolge una funzione di riordino della legge 9 del 2010. È un ulteriore passaggio che vuole avere lo scopo di accelerare il transito verso le Srr. Di molti piani d’ambito si sta verificando la congruenza molti altri sono stati depositati. Ci era anche stata sollecitata dai sindacati, ma ripeto questa è una vicenda, nella quale ognuno deve fare la propria parte senza sottrarsi alle responsabilità”.

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