I cittadini residenti in zona chiedono, intanto, l’immediata rimozione delle carogne, sicura fonte di contagio per altri animali e veicolo di possibili infezioni anche per l’uomo, ma ritengono opportuno anche conoscere le motivazioni di quanto avvenuto.
Gli stessi cittadini hanno allertato il servizio veterinario e l’Asp. La notizia è rimbalzata su Facebook, con una infinità di visualizzazioni e commenti, anche infuocati. La segnalazione è stata inoltrata anche ad alcune associazioni animaliste ed ambientaliste.
Non solo lo sgomento, infatti, e la tristezza per la morte delle anatre che popolavano la foce e che attiravano quotidianamente bambini e famiglie che trascorrevano ore ad ammirarle e dar loro pane da beccare, ma anche la paura di chi risiede a Maddalusa, di chi in quella zona porta a passeggio i propri animali domestici, di chi pesca in quelle acque, di fa il bagno qualche metro più in là.
Diventa, infatti, importante sapere se il tragico fenomeno sia stato causato dall’uomo o è imputabile ad altro. Se in un primo momento si è pensato ad un avvelenamento messo in atto da qualche mano scellerata, non si esclude possa trattarsi di una epidemia “naturale”, come il clostridium botulini. Questa ultima ipotesi potrebbe spiegare come siano salvi solo pochissimi esemplari che si sono spostati più a monte, lungo il fiume.