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Uil di Agrigento: “Il venticinquennale di Capaci e il ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta”

La Segreteria Territoriale della Uil di Agrigento interviene per i 25 anni della strage di Capaci e la giornata di domani nel ricordo del giudice Giovanni Falcone e la scorta barbaramente uccisi nel più terrificante attentato mafioso e stragista del dopoguerra.
“Domani non è solo una giornata del ricordo ma un momento di riflessione dopo 25 anni dall’attentato che ha sconvolto tutti, perché il 23 maggio del 1992 l’uccisione di uomini e servitori dello Stato è stato un attacco allo stato di diritto e democratico che ha rischiato di mettere in crisi le Istituzioni: rischio che per la reazione netta e decisa delle Istituzioni è stato arginato. E’ chiaro che in questi lustri si è fatto tanto contro la lotta alla mafia e alla cultura delle sopraffazione e della illegalità ma non possiamo pensare di avere sconfitto del tutto questa cancrena criminale. Certamente, dopo le uccisioni di Falcone e Borsellino, si è iniziato un cammino di conoscenza e sensibilizzazione che è partito dalle scuole, dai bambini, dalle periferie, dalle aree del disagio sociale, economico e culturale. La cultura della legalità deve ancora di più germogliare attraverso un lavoro costante che tanti uomini delle Istituzioni e cittadini onesti siciliani svolgono quotidianamente. Dobbiamo creare però condizioni non solo di legalità e di consapevolezza, che sono importantissime, altresì, dobbiamo favorire l’istruzione, lo sviluppo e le opportunità di lavoro a chi può essere a rischio devianza o a modelli sbagliati che potrebbero indirizzarsi su strade senza ritorno. Ecco perché le nostre Istituzioni devono lavorare per una cultura di inclusione sociale; infatti, rilevare i dati della dispersione scolastica e del tasso di inoccupati in Sicilia a due cifre deve far riflettere per cambiare lo status quo e favorire una circolarità di occasioni ed opportunità lavorative per chi ha bisogno di riferimenti sani e risposte certe. Il lavoro e l’indipendenza economica sono un freno per qualsiasi devianza e crediamo che per affrancarsi da ogni forma di violenza, si debba alzare il livello di attenzione sulle situazioni di marginalità e di povertà economica. L’esempio e il senso dello Stato che il giudice Falcone ha dimostrato in tutto il suo percorso umano e professionale, è un patrimonio di tutti noi. La nave dei bambini di tutta Italia che attraccherà a Palermo domani non è solo una testimonianza ma segna la speranza che le nuove generazioni potranno cancellare la mafia e la cultura mafiosa per sempre; avendo chiaro che è attraverso questi modelli umani, da Falcone ai tanti giudici o servitori dello Stato uccisi, che la Mafia sarà sconfitta dalla legalità e dal rispetto delle leggi e dello Stato di diritto.”

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