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Università ad Agrigento: i sindacati chiedono di conoscere la verità

I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto in una nota congiunta intervengono sulla vicenda dell’Università di Agrigento.

I sindacati chiedono a gran voce di conoscere la verità.

Siamo stati accusati di “fare da Cassandra” e di ingigantire ad arte problemi la cui gravità era sotto gli occhi di tutti.
Ora rischiamo davvero di essere davvero al “capolinea” ed assistiamo al classico passaggio del cerino di mano in mano. Tra ieri ed oggi, dopo i tre comunicati stampa (del Sindaco di Agrigento, del Presidente della Camera di Commercio e del Presidente del CUPA) siamo alla conferma che per mesi abbiamo urlato (inascoltati!) ai quattro venti“.
A dispetto di tutti quelli che hanno “salvato il CUPA” con annunci roboanti ed impegni solenni, il CUPA è VIRTUALMENTE MORTO oppure chi lo sta assassinando ha in mente un progetto di sostituzione del CUPA con un’altra cosa: nell’uno o nell’altro caso hanno il dovere di dirci cosa sta succedendo!

Lo devono alle Famiglie, agli Studenti e ai 15 Dipendenti del CUPA !

Il 9 maggio prossimo Senato Accademico e Cda dell’Università di Palermo, definiscono l’offerta formativa dell’Università che inviano al MIUR che entro il successivo 15 definisce il piano nazionale e l’attribuzione delle risorse alle singole Università.
Agrigento che fa? Essendo “in prorogatio” … decide di non decidere, risultato “per l’anno accademico 2016/2017 i Corsi del Polo agrigentino e tra questi anche quelli che per molti anni hanno dato lustro e rilevanza all’Offerta Formativa, quali Architettura e Giurisprudenza” (comunicato della Immordino).
Complimenti!
E la Regione in tutto questo che fa? Malgrado l’impegno (contenuto nella L.R. 17.3.2016 n.3) che ha appostato 5.205.000 euro deve ancora ripartire tra i Consorzi Universitari (i 30 giorni sono scaduti!) le risorse.
Nella norma c’è anche scritto che occorre ridefinire i criteri di riparto, i rapporti economici-finanziari tra Università e Consorzi Universitari e stabilire la governace oltre a fissare gli obiettivi dell’offerta formativa.
E adesso? Che non abbiamo più nessuna offerta formativa? Come avverrà tale ripartizione? Si “sbaracca” il CUPA ? L’Università pensa di gestire “in proprio” le sedi decentrate? Sono tutti dubbi legittimi che affollano la mente di ognuno di Noi.
Ma le “menti eccelse” del Territorio che avevano il potere di impedire questa deriva e questa conclusione, dove sono? Cos’hanno fatto?

Devono spiegarcelo!
Lo devono alle Famiglie, agli Studenti e ai 15 Dipendenti del CUPA !

Al punto in cui siamo precipitati CGIL CISL UIL si appellano al Governo della Regione, ai Parlamentari Regionali e Nazionali, al Rettore dell’Università di Palermo affinché con estrema urgenza ci dicano cosa hanno in mente per impedire che la Provincia di Agrigento venga privata della Università.
Lo devono alle Famiglie, agli Studenti e ai 15 Dipendenti del CUPA !
Abbiamo Noi abbiamo detto sin dal nascere dei problemi che, per Noi, il CUPA è una risorsa che può essere una delle chiavi di volta del rilancio della provincia.
Per Noi il CUPA è importante anche perché serve a garantire, a costi accettabili per le famiglie, quel “diritto allo studio” che altrimenti sarebbe negato a quelle famiglie che non possono permettersi di mandare i figli fuori a studiare.
E non vorremmo rinunciarvi sull’altare di questi incomprensibili giochetti sulla pelle delle persone“.

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