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Assunzioni a Girgenti Acque: la Dda vuole vederci chiaro

Girgenti Acque nel mirino della Dda che vuole capire i metodi d’assunzione del personale.

L’ente gestore del servizio idrico in provincia di Agrigento, più volte accusata di poca trasparenza nel sistema di assunzione del personale, ora è sotto la lente d’ingrandimento da parte dei carabinieri che in questi giorni, su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, starebbero effettuando alcune indagini per capire i metodi e l’iter procedurale scelto per l’assunzione dei dipendenti.

Girgenti Acque è stata infatti più volte sollecitata anche da alcuni parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle, che avevano chiesto di essere portati a conoscenza dell’elenco del personale al fine di sottoporlo ad una attenta analisi per valutare eventuali e possibili assunzioni clientelari legati a uomini politici.

Accuse che la società ha sempre respinto, nonostante lo stesso procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, aveva definito, nella sua audizione alla Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e sugli illeciti ambientali, la società che gestisce il servizio idrico nell’agrigentino un “assumificio“. La Procura della repubblica di Agrigento aveva poi chiesto l’elenco del personale per trasferirlo alla Dda palermitana.

Ora, i carabinieri starebbero interrogando alcuni dei dipendenti per capire meglio la vicenda e rilevare alcuni possibili reati per le presunte “raccomandazioni” al centro dell’inchiesta.

A rivelare i retroscena di questa indagine è il settimanale agrigentino “Grandangolo” in edicola oggi, che spiega come al momento non vi sarebbe alcun dato ufficiale circa il numero delle persone ascoltate dai militari dell’Arma. 

Nessun commento invece dalla società gestita da Marco Campione che insieme ai vertici di Girgenti Acque ha sempre manifestato la propria estraneità alle accuse.

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