Il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia, il prefetto Umberto Postiglione (in foto), ha così destinato i beni per seconde finalità a comuni della provincia di Catania, Ragusa, Siracusa, Messina, Agrigento, Caltanissetta ed Enna.
Nell’agrigentino 2 beni andranno al comune di Canicattì: un terreno di 23.842 metri quadrati confiscato a Salvatore Failla e da destinare al Consorzio legalità e sviluppo; ed un magazzino, in via Kennedy, confiscato all’ex deputato regionale Vincenzo Lo Giudice. La lista comprende anche due appartamenti ad Agrigento ed un fabbricato nel Comune di Ribera.
In totale sono undici i beni confiscati in Sicilia, che entreranno a far parte del patrimonio dello Stato, e che dopo l’intervento del prefetto Postiglione potranno tornare ala legalità.
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