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Dati sulla raccolta differenziata ad Agrigento, Casa (Legambiente): “note positive e criticità persistenti”

“Abbiamo accolto con soddisfazione le notizie diffuse in queste ore tanto dall’amministrazione comunale di Agrigento quanto dal sindaco di Raffadali relativamente alle percentuali in sensibile e costante ascesa dei rifiuti differenziati conferiti alle diverse piattaforme e provenienti dal sistema di raccolta porta-a-porta che, dallo scorso febbraio, con l’avvenuta estensione a tutta la città capoluogo, è di fatto applicato in tutti i 19 comuni facenti parte della SRR 4 Agrigento Est”.

Lo afferma Claudia Casa (in foto), direttore di Legambiente Sicilia

“Per chi, come noi, ha da sempre combattuto questa grande battaglia di civiltà questi risultati non costituiscono affatto una sorpresa bensì una conferma di quanto fossero infondati gli scetticismi avanzati da certa politica, impegnata negli ultimi venti anni a non già promuovere l’interesse diffuso dei siciliani ad adeguarsi alle regole statali ed europee ma a sostenere le mire speculative dei grandi gruppi imprenditoriali che sul sistema tradizionale di smaltimento dei rifiuti ed in particolare sull’incenerimento avevano pensato di costruire le loro fortune.
Ed è proprio perché più di altri riteniamo di avere diritto/dovere di esprimere opinioni e giudizi nonché di avanzare proposte su questa delicata materia, in questa fase abbiamo appuntato la nostra attenzione sui dati relativi alle quantità di rifiuti che, dopo l’avvento della differenziata, continuano ad essere conferiti dai Comuni in discarica e che, rispetto a quelli portati negli impianti di selezione per essere recuperati ed avviati a riciclo, rappresentano da sempre esclusivamente un costo per la collettività. Abbiamo perciò chiesto ed ottenuto dalla discarica di Siculiana, presso la quale conferiscono tutti i comuni della SRR 4 ad eccezione di Raffadali, i dati relativi al primo trimestre 2018 confrontati con quelli dello stesso periodo del 2017 ricavandone interessanti valutazioni”.

“La cosa che balza evidente agli occhi anche del meno avvezzo ad occuparsi di questi temi è che, prendendo in esame il solo mese di marzo, la città di Agrigento – sottolinea Claudia Casa – è passata dalle 2.614 tonnellate di rifiuti del 2017 alle 749 di quest’anno. Considerato che per ogni tonnellata di rifiuti portati in discarica i comuni sborsano 146 Euro significa che solo a marzo è stato realizzato un risparmio pari a 272 mila euro. Meno leggibile per i non addetti ma parimenti significativo e quindi meritevole di essere esplicitato, perché evidenzia al tempo stesso una positività ed una criticità, è il dato percentuale della riduzione in quantità dei rifiuti conferiti in discarica messo in parallelo con quelli che sono andati agli impianti di selezione: rispetto a marzo 2017, infatti, detta riduzione è stata del 71%, ma l’assessore Hamel ha riferito pubblicamente che la percentuale di rifiuti differenziati portati alle piattaforme di riferimento a marzo 2018 dal Comune di Agrigento è stata del 60%. Manca all’appello dell’una o dell’altra voce un 11% di rifiuti che – come è facilmente intuibile – sono quelli che continuano ad essere abbandonati dagli evasori incivili lungo le strade, nelle campagne ed in ogni anfratto più o meno nascosto. E qui non si può fare a meno di notare come, alla riduzione dei conferimenti in discarica da parte di Agrigento, corrispondano, sempre nel mese di marzo, aumenti in quasi tutti quei comuni viciniori dai quali, fin tanto che nei vari quartieri a nord ed a sud del capoluogo, erano ancora presenti i cassonetti stradali la spazzatura viaggiava in grande quantità. Esempi lampanti, in questo senso, sono Favara e Porto Empedocle: a marzo 2018 Favara ha conferito alla discarica di Siculiana quasi 120 tonnellate in più di rifiuti, Porto Empedocle quasi 63 tonnellate in più. Una parte degli incivili evasori di questi due comuni hanno quindi smesso di trasferire la loro immondizia ad Agrigento e adesso la smaltiscono irregolarmente sul posto, costringendo le rispettive amministrazioni ad operare bonifiche che “ingrassano” la raccolta indifferenziata e conseguentemente il conferimento in discarica.
Tutto questo rende non più differibile un’attività concertata di controllo e repressione sul territorio posta in essere dagli amministratori di tutti i comuni che fanno capo alla SRR 4 Agrigento Est che serva innanzitutto a scovare le sacche di evasione che alimentano il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, fenomeno certamente circoscritto numericamente – come rassegnato dal calo dei conferimenti in discarica e dalle percentuali in costante crescita dei rifiuti correttamente differenziati – ma bastevole purtroppo a produrre quotidianamente vergognose situazioni di degrado che comportano costi vivi a carico della collettività pagante ed un danno di immagine incalcolabile per dei territori a vocazione turistica come i nostri”, conclude Claudia Casa.

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