La sentenza della Corte di Appello assume particolare rilievo ed interesse giuridico, perché afferma il principio secondo cui la concessione edilizia riguarda aspetti e regole amministrative e viene rilasciata, però, facendo salvi i diritti soggettivi dei terzi.
Nel caso di specie tali diritti della Sig.ra Randazzo Ornella sono stati violati dai predetti Cimino-Nocera, i quali hanno eseguito le opere edilizie nel loro fabbricato, peraltro abusivamente, non rispettando la distanza legale nei confronti del terreno della frontista Sig.ra Randazzo Ornella, impedendo alla stessa l’esecuzione di una propria villetta e fondando così l’azione giudiziaria proposta proprio su tale loro illecita posizione di fatto.
La controversia ha avuto alterne vicende giudiziarie ed amministrative, nelle quali i predetti autori dell’illecito, coniugi Cimino-Nocera, (è stato peraltro celebrato nei loro confronti un processo penale per violazione edilizia ed urbanistica, definitosi con prescrizione) hanno rappresentato le loro ragioni dinnanzi ai Giudici amministrativi considerando definita favorevolmente la loro posizione, senza considerare che a fronte della stessa, invece, la Corte di Appello di Palermo ha confermato la sentenza del Tribunale di Agrigento e quindi la condanna alla demolizione delle opere compiute dai coniugi Cimino-Nocera in violazione delle distanze legali.