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Fenomeno migratorio, Perconti (M5s) torna a visitare il centro di accoglienza

“Una presa d’atto del fatto che il fenomeno migratorio è estremamente più complesso di quanto si è tentato di far credere all’opinione pubblica, spesso tramite strumentalizzazioni da propaganda elettorale, la necessità di portare nel dibattito politico elementi di novità: sono tornato a Lampedusa per visitare il centro di accoglienza, ascoltare e confrontarmi con gli operatori delle Ong per approfondire questa tendenza alla mistificazione del fenomeno e il suo impatto sulla popolazione autoctona”.

Così afferma Filippo Perconti, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, componente delle commissioni attività produttive e affari esteri.

“Con la collega Sabrina De Carlo abbiamo incontrato il personale della Guardia Costiera e il sindaco di Lampedusa; un dato è certo, dobbiamo garantire alla popolazione la possibilità di vivere civilmente, tutto il peso degli sbarchi in Italia, non deve ricadere ricadere sulla popolazione dell’Isola – prosegue il portavoce pentastellato – occorre implementare i “corridoi umanitari”, affinché l’Italia sia coinvolta insieme ad altri partner europei, per colmare alcune lacune nelle politiche comunitarie, favorendo anche una maggiore coesione sociale nell’Unione, per la condivisione delle responsabilità e degli oneri di chi giunge sul territorio europeo, soprattutto via mare”.

“A seguito degli incontri istituzionali con il presidente francese Macron e il presidente tedesco Steinmeier, emerge la necessità di un’intesa a livello europeo che consenta di uscire dalla gestione emergenziale, Individuando meccanismi per la redistribuzione in Europa dei migranti – asserisce il parlamentare – è importante stabilire che chi, rifugiato o migrante, approdi in uno Stato membro qualsiasi, va preso in carico dall’Europa nel suo complesso e ciò richiede il superamento, non la semplice revisione, del Regolamento di Dublino attraverso l’abbandono del principio vigente dello stato di primo approdo e l’automatica redistribuzione tra tutti i Paesi europeo”.

“Quello dei corridoi umanitari è un progetto d’integrazione e di vita, la persona viene coinvolta nel contesto del Paese e questo contribuisce anche a migliorare la percezione dell’opinione pubblica verso i rifugiati: concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario, e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo – si appresta a concludere Perconti – il rilascio dei visti prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane, nonché l’attuazione di uno schema per impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre”.

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