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Omicidio Azzarello, una “raffica” di 11 colpi: due le armi a sparare

Emergono i primi particolari sull’omicidio di Salvatore Azzarello, il 39enne ucciso martedì scorso a colpi d’arma da fuoco in contrada Burrainiti, nelle campagne fra Agrigento e Favara.

Secondo le ultime indiscrezioni, a sparare, pare siano state due armi: una pistola calibro 9 e un fucile calibro 12 dal quale sarebbero partiti i due colpi che avrebbero raggiunto il corpo del giovane imprenditore agricolo. Dalla pistola sarebbero invece stati “scaricati” 9 colpi. Ben 11 dunque i colpi di arma da fuoco sparati contro l’uomo da una distanza ravvicinata. 

Una vera e propria esecuzione che non avrebbe lasciato scampo all’uomo, colto da una raffica di proiettili mentre era alla guida di un trattore. Un agguato probabilmente eseguito da professionisti che hanno pianificato tutto.

Continuano intanto le indagini da parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri della compagnia di Licata, coordinati dal sostituto procuratore di Agrigento, Simona Faga. Si indaga sul passato dell’uomo, incensurato, e sui suoi possibili legami con il luogo di origine, Palma di Montechiaro. 

 

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