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Operazione “Giano Bifronte”: attenuta altra misura cautelare

Tribunale di Agrigento

Si attenua un’altra misura cautelare nei confronti di uno dei coinvolti nell’operazione denominato “Giano Bifronte” condotta dai militari della Guardia di Finanza di Agrigento e coordinata dalla procura di Agrigento su un presunto giro di corruzione legati all’ottenimento di prestiti agevolati da parte dell’Irfis.

Il gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano ha infatti accolto la richiesta del legale difensore dell’imprenditore Sabastiano Caizza, accusato di corruzione e falso. La misura, inizialmente adottata nell’obbligo di dimora a Campobello di Licata, è stata sostituita con quella dell’obbligo di firma da adempiere una volta a settimana.

L’inchiesta, secondo l’accusa, ha permesso di smascherare un vero e proprio sistema corruttivo che, come aveva affermato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, si nascondeva dietro le consulenze. Il tutto per accedere ai prestiti agevolati dell’Irfis FinSicilia spa che, attraverso presunti pagamenti e documenti garantivano l’erogazione dei fondi a chi invece non aveva diritto.

 

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