Si tratta di Sebastiano Caizza, 39 anni, di Campobello di Licata, Pietro Carusotto, 61 anni, di Canicattì, Vincenzo Scalise, 41 anni, di Canicattì, Angelo Sanfilippo, 61 anni, di Cabicattì e Calogero Curto Pelle, 61 anni, anch’egli di Canicattì.
Per quest’ultimi il gip del Tribunale di Agrigento, aveva attenuto le misure cautelari, sostituendo l’obbligo di dimora con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il Riesame, accogliendo le richieste dei difensori, ha annullato il provvedimento di custodia.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi era stato lo stesso gip del Tribunale di Agrigento aveva sostituito l’obbligo di dimora con l’obbligo di firma. Ora, arriva la decisione del riesame che annulla il provvedimento ritenendo che i gravi indizi di colpevolezza siano insussistenti.
L’inchiesta, secondo l’accusa, ha permesso di smascherare un vero e proprio sistema corruttivo che si nascondeva dietro alcune “consulenze”. Il tutto per accedere ai prestiti agevolati dell’Irfis FinSicilia spa che, attraverso presunti pagamenti e documenti garantivano l’erogazione dei fondi a chi invece non aveva diritto.