Il gip del Tribunale di Agrigento ha infatti accolto la richiesta del legale difensore di Antonio Milioti di 41 anni. La misura, inizialmente adottata nell’obbligo di dimora a Favara, è stata sostituita con quella dell’obbligo di firma.
L’inchiesta, secondo l’accusa, ha permesso di smascherare un vero e proprio sistema corruttivo che, come aveva affermato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, si nascondeva dietro le consulenze. Il tutto per accedere ai prestiti agevolati dell’Irfis FinSicilia spa che, attraverso presunti pagamenti e documenti garantivano l’erogazione dei fondi a chi invece non aveva diritto.