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Operazione “Malebranche”: ecco come sparirono milioni di euro da un’azienda all’altra

Si chiama “Malebranche”, dal nome dei diavoli che nella Divina Commedia controllano i dannati della quinta bolgia, l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento e coordinata dalla locale Procura della Repubblica che ha eseguito nella notte 13 misure cautelari, disposte dal Gip di Agrigento Luisa Turco.

In tutto 22 i soggetti indagati a vario titolo per ipotesi di reato per associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta. Effettuate anche perquisizioni e sequestri, che hanno visto impegnati oltre 100 finanzieri.

Le società coinvolte nelle indagini sono 12 e fanno capo al gruppo Pelonero e alla nota famiglia di commercianti Sferrazza, esercenti negozi al minuto e all’ingrosso per la vendita di generi casalinghi, giocattoli, calzature ed altro.

Principale indagato è l’ex presidente dell’Akragas Gioacchino Sferrazza e, quasi, l’intera famiglia finita agli arresti domiciliari.

Arresti domiciliari anche per la commercialista Graziella Falzone ritenuta essere l’addetta a trovare le soluzioni tecniche per svuotare le aziende e fare sparire milioni di euro. Le accuse contestate sono di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto riciclaggio. Le condotte fraudolente, secondo l’accusa, si sarebbero sviluppate tra il 2013 e il 2016 e avrebbero prodotto un danno erariale di oltre 5.000.000 di euro mentre l’attivo sottratto ai creditori ammonterebbe ad oltre 4.500.000 di euro.

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