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Palma di Montechiaro, accusò marito di averla sfregiata con l’acido: 50enne arrestata per calunnia e lesioni

Svolta nell’inchiesta sul caso della donna che sarebbe stata sfregiata con dell’acido a Palma di Montechiaro. Ora è la 50enne ad essere ritenuta responsabile delle ipotesi di reato di calunnia e e lesioni personali con sfregio permanente.

La svolta nella inchiesta sarebbe avvenuta a seguito delle indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, unitamente agli agenti del Commissariato di Palma di Montechiaro. Secondo l’accusa, sarebbe stata la donna a mettere in atto una vera e propria messinscena. I poliziotti hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, a carico della cinquantenne.

La donna, dopo le formalità di rito, è stata posta agli arresti. Era stata quest’ultima a denunciare il marito per averla sfigurata al volto dopo averla asseritamente aggredita lanciandole addosso dell’acido. Ora tutto si ribalta e – con molta probabilità – sarà il marito a breve a essere scarcerato dopo l’udienza al Tribunale del Riesame di Palermo. Come si ricorderà l’uomo si è sempre ritenuto innocente e vittima dell’aggressione: “E’ stata lei ad aggredirmi – ha detto al gip -, quella bottiglietta con l’acido non l’ho neppure toccata”.

Il 48enne, ricoverato al Centro grandi ustioni dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania con gravi ustioni alle mani, al volto e al torace, era stato arrestato il 5 dicembre scorso con l’accusa di lesioni personali gravissime. La sua versione dei fatti è stata sempre diversa rispetto a quella della moglie.

Le indagini, subito intraprese dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Palma di Montechiaro, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, hanno portato a rovesciare il quadro accusatorio inizialmente prospettatosi a carico dell’uomo.

Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà presso i locali della Questura, alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, dr. Giovanni Di Leo.

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