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“Premio per la pace” a coniugi agrigentini, Firetto: “Agrigento città aperta all’accoglienza”

Agrigento, porta del Mediterraneo, è da sempre una città aperta all’accoglienza”.

Così il sindaco della città dei templi, Lillo Firetto, ha commentato la notizia dell’importante conferimento, a Dresda, in Germania, ad una famiglia agrigentina, del “Premio per la pace”.

Nel 2013 infatti la famiglia di Amalia e Giuseppe Gelardi mise a disposizione la tomba, nel cimitero generale di Bonamorone, per dare sepoltura ad alcuni dei 368 migranti vittime del naufragio del 3 ottobre, avvenuto a poche miglia dal porto di Lampedusa. Kiflay Wegatha, 17 anni, una ragazza che era fuggita dall’Eritrea con tutta la sua famiglia e morta in quella tragedia, ora riposa lì. Per questo semplice e significativo gesto Amalia e Giuseppe hanno ottenuto un riconoscimento speciale: il Premio per la Pace consistente in 10 mila euro.

Il “caso” di Amalia e Giuseppe Gelardi, rimbalzato sulle cronache internazionali, – ha spiegato il sindaco Firetto – però non è l’unico. Alcuni in quello stesso periodo misero a disposizione la propria tomba di famiglia al cimitero di Bonamorone per dare degna sepoltura a quelle vittime del mare, tra cui Mario Scolaro ed altre famiglie agrigentine”.

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